Lampi di Maggio LDM 2022 - Rock, Alternativo

LDM precedente precedente

Il primo passo nel mondo della discografia, con tutti i punti forti e deboli che ciò comporta. Tanta freschezza ma anche tanta, troppa ingenuità da limare col tempo e a suon di note.

Lampi di maggio è il primo lavoro discografico degli LDM, quintetto veneto di recente formazione e di giovanissima età media.

Si tratta di una raccolta di sette tracce che oscillano tra il rock e il pop, tutto in salsa molto indie. Subito dalla prima canzone si nota come affiatamento e compattezza non siano ancora al meglio, per quanto Necesito libertad si muova su due moduli ben definiti e opposti l'uno all'altro, ma con un sound non ancora a fuoco, con ad esempio un solo di chitarra finale troppo fuori, sia come volume che come quantità di distorsione, quindi decisamente fuori contesto. Si parla però di giovane età e di formazione molto recente, dunque tutto vale, anche le sperimentazioni che finiscono in un vicolo cieco.

Più interessanti le tracce a seguire, Caribù e Sintonia. Ci sono ancora pecche su suono e interpretazione delle take di registrazione, ma il sound risulta più omogeneo, anche se nello sfondo resta sempre il rischio della chitarra solista di esagerare con sonorità troppo dure rispetto al contesto generale. La voce si mostra per quel che è, una voce ancora acerba che si sforza di sporcarsi senza mai riuscirci in maniera naturale e spontanea. L'intonazione resta sempre di ottimo livello.

Il suono del solo di chitarra di Luna distratta è la dimostrazione che il suono giusto c'è e che forse negli episodi precedenti è mancata un po' di ricerca e sperimentazione per non tagliare con troppo gain carne e ossa delle canzoni. Ombra non aggiunge nulla di nuovo alle tracce precedenti. C'è una ridondanza di strutture e scelte stilistiche che non va al passo coi tempi. Rallentamento, ripartenza, solo di bravura di chitarra, coda e finale. Troppi elementi, troppo poco attuali che si ripetono quasi in ogni canzone.

Gaia è tra le canzoni più riuscite e ammiccanti, ancora poca innovazione, ma un sound finalmente più compatto e a fuoco. La chiusura del disco è affidata a una ballata, Cose semplici. Un testo inizialmente recitato, poi cantato con grande pathos  su uno strumming di chitarra acustica, dunque nulla di speciale eppure funziona e non necessità di nessun'aggiunta, di nessun tentativo di arrangiamento.

In conclusione Lampi di maggio è un bel cantiere di lavoro musicale, un ottimo blocco di appunti che però merita di essere approfondito, messo a fuoco e ben prodotto, perché anche il missaggio di questo disco risente un po' dell'indecisione sulla strada da prendere e dunque sul sound da inseguire. Le due canzoni che rimangono alla fine dell'ascolto sono Gaia e Cose semplici, due opposti sound in mezzo ai quali si può trovare di tutto ed è da queste due canzoni che bisogna ripartire per riuscire ad essere il giusto mix tra sound fresco e travolgente e sound intimo e ricercato.

---
La recensione LDM di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2023-01-30 17:45:08

COMMENTI

Aggiungi un commento Cita l'autore avvisami se ci sono nuovi messaggi in questa discussione Invia