Un lungo diario di buone idee che forse meritavano un po' di fiducia in più e un lavoro di limatura maggiore.
PoorProduction è il disco di stincodicanto, cantautore trentino di cui non ci è dato di sapere molto altro, non essendo disponibile alcuna notizia biografica on line.
Si tratta di una raccolta di dodici canzoni in stile cantautoriale melodico, nel solco dello stile all'italiana.
Fuoco fragile è la canzone d'apertura, dove si scorge subito l'ambient semiacustico tipico di tutto il disco, con batteria molto essenziale e basso rotondo e presente, chitarrine che fanno da struttura e arrangiamento, tappeti di tastiere a riempire gli spazi. La voce molto pulita, dal registro medio alto è molto caratteristica e si fa riconoscere ed apprezzare dal primo momento.
Confirmation Bias mostra un'elaborazione elettronica più profonda, con keys più presenti e con texture pad che arricchiscono il panorama sonoro. La gravità, con chitarra clean e batteria elettronica, si muove su due accordi iniziali che compongono mezza strofa, per poi scendere in armonie minori e in una progressione che permette alla voce di ritornare al punto d'inizio e potersi muovere dentro intervalli molto ricercati e di gran gusto. La canzone finisce di crescere al ritorno dal primo ritornello, poi si ripete tale e quale, appesantendo un po' l'insieme.
Via di fuga continua sulla scia più elettronica, ma comunque con sonorità calde associate a chitarrine e pianoforte elettrico. Inizia ad essere chiaro il modus operandi del paroliere che prende molto dai voli pindarici e vagamente esotici di Battiato, dal linguaggio ricercato e poetico di Gazzè con un continuo gioco di zoom in e zoom out sulle descrizioni che un po' destabilizzano e un po' incuriosiscono.
Politicamente corretto, canzone dal grande potenziale, forse la più acuta ed ironica del disco, si avvale di suoni più "classici", come batteria acustica, basso elettrico, chitarre acustiche ed elettriche. Apparentemente segue la stessa scia stilistica ma parte molto più sottotono, solo con voce e chitarra elettrica. Ancora una canzone mid tempo che gioca con i soliti elementi e che scivola via senza aggiungere valore a quanto finora descritto.
Musicalmente misteriosa Schianto, con un arrangiamento acustico conturbante. Bello lo stacco tra strofa e ritornello, dove tutto quadra e si semplifica, semplificando anche l'armonia. Ancora una volta però, dopo il primo ritornello il brano smette di crescere e offre una replica di forma e sostanza di se stessa. Bisogna aspettare che passi questa ripetizione per trovarsi in uno special che, per quanto simile a quanto sentito, almeno offre un cambio di testo.
L'inesprimibile inizia con una chitarra dal suono un po' approssimativo e si muove con l'aiuto di batteria, basso e chitarra acustica. Tra le canzoni dell'intera raccolta, questo è quello che più si avvicina ad un provino e convince meno in quanto a qualità di registrazione. Reduci si presenta completa e piacevole sia come arrangiamento che come progressioni armoniche, sempre molto ricercate ma funzionali ad una canzone pop. Purtroppo però non si registrano ancora cambi di passo, colpi di scena o qualcosa di particolare che colpisca l'ascoltatore risollevandone la soglia dell'attenzione.
CoiPiediPerTerra è ancora una bella ballata acustica dove si sentono prepotenti gli echi di Franco Battiato e ritorna la figura di "Gianni sclerato", come un vero e proprio personaggio fisso della trama di questa e della canzone precedente. L'approdo si presenta con un giro armonico abusato di chitarra acustica e una voce che scende anche un po' più giù del proprio registro, soffrendo un po' ma restando sempre ottimamente intonata. Si chiude con Limiti che si presenta con basso e chitarre dal piglio un po' più aggressivo che purtroppo però non vengono assecondate da una batteria troppo morbida e una voce che non si mischia a questo mood più estremo, ma resta sempre uguale a se stessa.
PoorProduction in definitiva è un diario di idee, una raccolta randomica di canzoni che, se non fosse per la mancanza di un progetto unitario, avrebbe bisogno di pochi aggiustamenti per risultare credibile e radio friendly. Ci sono molte "lungaggini" arrangiative che nella musica di oggi non hanno motivo di esistere ma soprattutto c'è poca varietà in dodici canzoni che suonano tutte molto simili, alcune addirittura doppione. L'ascolto ne esce appesantito e c'è necessità di una pausa a metà della tracklist quando si poteva pensare invece di rimescolare le carte con una canzone diversa dalle altre, quel colpo di scena di cui sopra che invece, non solo non arriverà, ma che farà ripiombare la soglia dell'attenzione anche dopo la pausa dall'ascolto della prima parte. Si tratta comunque di un disco che ha al suo interno delle canzoni belle e delle buone idee di arrangiamento e può puntare su una voce senz'altro particolare, ma questo non basta per avere un risultato competitivo.
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La recensione PoorProduction di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2023-04-28 17:29:43
COMMENTI (4)
Grazie per la recensione
Grazie per la recensione 🙂
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