Vertigini Call Me Crazy 2006 - Rock, Punk, Pop

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La biografia delle Vertigini racconta di una “all-female” band che ha trascorso il suo lustro di vita a suonare in giro per l’Europa (con un tour autogestito sviluppato in città come Berlino, Londra ed Amstedam), a ricercare una line-up definitiva e ad esibirsi in alcune importanti manifestazioni musicali italiane (“Arezzo Wave Love Festival” dividendo il palco con Marlene Kuntz e Subsonica e “I-Tim tour”). Elementi tutti che hanno contribuito a forgiare la personalità e l’attitudine cosmopolita che il gruppo ha impresso nel suo debutto discografico, quel “Call me crazy” prodotto dalla Self.

Un disco all’insegna di un rock vibrante ed energico, mirabilmente striato da venature pop e da spunti blues, che amalgama furore sonoro a parentesi pacate e riflessive. Il risultato sono dieci brani dal sound orecchiabile e policromo che scorrono sulla scia dell’intensa voce di Zoe Vincenti (a suo ottimo agio nel cantare in inglese) e dell’abilità tecnica delle musiciste. Prova ne sono episodi come l’introduttiva “Wake up” intrisa di un ritmo vivace ed incalzante, la tittle track splendidamente interpretata alternando energia ed intimismo, la pulsante “Elettrica” e “Good Human Being” raffinata da ammalianti divagazioni funk.

Qua e là qualche passaggio eccessivamente ridondante ed alcuni refrain smaccatamente ricercati, ma il giudizio su questo “Call me crazy” è sicuramente positivo: proietta le Vertigini tra le migliori espressioni del “pop-pink-rock” italiano ed è un ammaliante invito alle loro esibizioni live (dimensione davvero consona a questo gruppo). Sulla scia della frase: “Le brave ragazze vanno in paradiso, le altre vanno (in tour) dappertutto”.

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La recensione Call Me Crazy di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2006-12-05 00:00:00

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