Andrea Borrelli Third Sound Experience 2023 - Lo-Fi

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Un disco composto da 14 brani lo-fi un po' troppo grezzi

C'è un fascino particolare che da sempre aleggia sui dischi bootleg. Nonostante una qualità del suono non eccellente, queste raccolte più o meno ufficiali riescono a immortalare in maniera molto efficace la vera anima di un musicista impegnato nell'atto creativo.

È proprio l'istintività che solo la registrazione in presa diretta può dare il pilastro su cui si poggia Third Sound Experience, il quarto disco di Andrea Borrelli.

Quattordici brani - dodici originali più due cover (LSD dei Bluvertigo e Margherita di Riccardo Cocciante) - con radici saldamente piantate nel lo-fi. Una pletora di pezzi nei quali il musicista napoletano, chiuso probabilmente tra le mura di casa, cerca di ricalcare la bizzarria sonora di artisti sperimentali come i Flaming Lips o il John Frusciante post-prima-rottura coi Red Hot Chili Peppers di Niandra LaDes and Usually Just a T-Shirt.

Il risultato di questa ricerca compiuta da Borrelli è un disco "da cameretta", fatto con pochi, pochissimi strumenti: voce, pianoforte, chitarra, registratore e una loop station. Un insieme di out-takes che per qualità sonora e spontaneità ricordano, anche se alla lontana, Montage Of heck: The Home Recordings di Kurt Cobain.

A differenza del leader dei Nirvana, Third Sound Experience è purtroppo un disco azzoppato da un'eccessiva amatorialità che al di là della sua genuina schiettezza non riesce a fare breccia nel cuore di chi lo ascolta. 

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La recensione Third Sound Experience di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2023-09-24 21:26:00

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