Non È Nulla Hey Man, Slow Down (V) 2023 - Indie, Alternativo, Post-Rock

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Un disco strumentale "rinforzato" da testi che sembrano più didascalie esplicative ma poco efficaci. Tante idee ma molto disordinate.

Hey Man, Slow Down è il nuovo lavoro di Non è nulla, progetto di cui non ci è dato di sapere altro, consultando la biografia sul nostro portale.

Si tratta di una raccolta di dieci brani che si muovono tra l'indie e il post rock, con un'attitudine spiccata nel mischiare generi, temi e stili.

Nasce come disco strumentale, composto inizialmente senza ausilio della sezione ritmica, quindi in sostanza senza batteria e percussioni. L'idea dei testi nasce dopo alcuni mesi e serve a rinforzare il concetto espresso già nel titolo di ogni brano.
Al livello stilistico questi testi sono più dei flussi di coscienza con poca coerenza, voli pindarici e poca presa logica sull'ascoltatore.
In brani come You Don't Hate Mondays... ad esempio il testo è un elenco a tratti anche ironico di cose che non si odiano.

Al livello musicale c'è una fusione standard tra strumenti suonati come chitarre e bassi ed emulazioni di suoni sintetici, compresa la batteria, essenziale e senza particolari apici di creatività.

Nell'ascolto della tracklist sembra quasi di brancolare nel buio, alla ricerca di una strada da seguire in un panorama sonoro carico di suoni, ma poco tridimensionale, quasi piatto. Le parti cantate risultano poco incisive, soprattutto al livello di pathos e interpretazione, benché questa potrebbe benissimo essere una scelta stilistica. Però l'effetto è quello di non attaccare, di non graffiare e di non lasciare particolari sensazioni e vibrazioni positive o negative che siano.
C'è il continuo sentore di qualcosa lasciata in qualche modo al caso, di qualcosa di poco studiato che si appoggia su un ambient musicale che invece ha un certo carattere, tendente al dark, tendente a sonorità oscure.

Se l'idea è quella di comunicare, non è chiaro quale sia l'argomento, non è chiaro dove si voglia andare a parare. Siamo di fronte ad una situazione quasi disturbante che sì, ha comunque degli effetti particolari in chi ascolta, ma forse non basta a giustificare una tracklist di dieci brani che si muovono in un range di velocità, tonalità e progressioni armoniche molto limitato.

Forse avrebbe avuto più senso lasciare l'opera strumentale, considerando che ci sono spunti azzeccati musicalmente a dimostrarlo, come Panic Attack che si regge ottimamente senza l'aggiunta di un testo che cerchi di rafforzarne inutilmente il concetto.

In conclusione Hey Man, Slow Down è un lavoro molto carico di elementi quasi mai al proprio posto. Un po' per scelta stilistica, un po' per mancanza di rifinitura. Sembra un lavoro che ha avuto troppa fretta di uscire allo scoperto, senza essere ancora del tutto strutturato. L'ascolto risulta così a volte difficile e strascicato, anche perchè non ci sono cambi di passo o colpi di scena a ridestare l'attenzione.
Siamo di fronte ad un disco sotto forma di diario e di spunti d'idee che però non va mai oltre l'appunto per diventare canzone.

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La recensione Hey Man, Slow Down (V) di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2023-11-16 16:09:20

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