Narrazioni sincere di esperienze trascorse, racchiuse in otto tracce che sintetizzano altrettanti anni vissuti all'estero
Le sponde del Lago Maggiore per prendere in prestito il nome di una valle (Veddasca) e farne il proprio moniker, gli anni trascorsi all'estero come spinta creativa per concepire il proprio disco: nasce così "Idrosfera", album che vede la luce in pieno autunno su distribuzione Artist First.
Otto tracce, per episodi che scattano un'istantanea significativa di altrettanti anni passati lontano dall'Italia: strutture pop, dalla profondità autoriale, edificano canzoni che si dipanano fra passato, presente e futuro, eliminando i limiti del tempo a favore di una narrazione espansa. La bravura di Veddasca sta nella capacità di sussurare, con parole semplici e impattanti, tutte le emozioni e i timori che una persona può provare, in un senso di atomicità, di singola esistenza che in realtà si eleva verso qualcosa di più condiviso e profondamente empatico.
Dischi di questo tipo vengono metabolizzati dal fruitore grazie alla forza dei contenuti: senza fuochi d'artificio o cosmesi di sorta, "Idrosfera" brilla di luce propria, e convince perché non c'è nulla che funziona meglio della sincerità, nella vita di tutti i giorni come quando c'è da dialogare coi fruitori della propria creatività.
È una metafora che bisogna tenere bene a mente, per come vanno questi tempi tremendi.
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La recensione Idrosfera di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2023-12-04 09:09:06
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