Glasfold Nuovo mondo 2023 - Rock, Metal

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L'esordio dei Glasfold abbonda di inventiva ma manca ancora un po' di personalità

'Nuovo Mondo' dei Glasfold è una miscela insolita di elementi che, al contrario, sono ben familiari all'orecchio di ogni ascoltatore smaliziato di musica rock 'pesante'. Le fondamenta della scrittura della band friulana sono saldamente piantate su una struttura heavy metal classica, arabescata da soli e parti strumentali con un certo gusto melodico ed enfasi che tendono nella direzione (senza raggiungerli) dei territori power; ma a questa impronta, che si porta dietro un certo epos e una certa impostazione massiccia di riffing e ritmiche, si associa, invece, un elemento ‘canzone’ molto più accessibile.

Voce graffiata, linee vocali semplici e trascinanti,: le canzoni dei Glasfoldi ci portano dalle parti di un rock immediato e stradaiolo, sporcato dalle occasionali puntate nello scream e in accelerazioni punk rock, ma anche un sacco vicino alla formula del rock tricolore più nazionalpopolare, dai Litfiba a Vasco. Ed è così che i frequenti cori, a metà tra l’epos dei Blind Guardian e la fotta punk rock, in fondo ci ricordano anche quelli di Liberatemi di un Biagio Antonacci giovane e insospettabilmente heavy, oppure che la critica ? politica un po’ sempliciona alla Queensryche evoca il Pelù barricadero di ‘Terremoto’.

La formula, che messa per iscritto risulta abbastanza improbabile e macchinosa, in realtà ci arriva alle orecchie con una sua coerenza e organicità, ben dosata dal punto di vista dei suoni (dove solo qualche puntata nel metal classicheggiante stona per texture sonora) e della scrittura.Peccato che le particolarità di ‘Nuovo Mondo’ si fermino alle coordinate stilistiche e non arrivino a impreziosire la scrittura in tutti i suoi aspetti: prese singolarmente, sia le melodie che i riff, le cellule ritmiche e quelle liriche, non stupiscono mai davvero e si attestano su un livello abbastanza ordinario, senza infamia né lode.

Rimangono la dinamicità complessiva delle composizioni, alcuni ritornelli e cori galvanizzanti, insomma un livello di ascolto di base piacevole e coinvolgente grazie alla varietà di influenze, di cui probabilmente ci si può accontentare, ma che alle orecchie dell’ascoltatore più esigente potrebbe ancora lasciare ancora a desiderare.

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La recensione Nuovo mondo di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2024-01-31 16:23:33

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