Evocante Siamo esseri emozionali 2024 - Elettronica

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L'intimità emozionale vista come base comune e quasi scientifica dell'essere umano che quindi si trasforma automaticamente in comunicazione universale. L'unico filtro attraverso il quale possiamo vedere la realtà è la soggettività, dunque la somma delle proprie emozioni e la mediazione con la realtà

Siamo esseri emozionali è il nuovo lavoro di Evocante (Vincenzo Greco), poliedrico artista di Vibo Valentia, romano d'adozione, con anni di esperienza e palchi alle spalle.

Si tratta di una raccolta di dieci brani che, con l'elettronica, giocano ad allontanarsi dal pop per raggiungere il rock, l'EDM, con lo scopo finale di riuscire a coniugare la freddezza elettronica con il calore orchestrale e testi che parlano di emozioni.

Si parte con Dialettica ed Emozionale, dove l'elettronica dice subito la sua, con drum machine in evidenza e suoni acidi che però trovano parità di spazio con basso elettrico e chitarre elettriche. Si sente subito forte l'influenza di Franco Battiato che aveva già caro sia l'argomento dell'integrazione dell'elettronica nella melodia "sinfonica" all'italiana, sia un certo modo di portare i concetti, grazie anche al prezioso ausilio di Manlio Sgalambro, ma l'influenza del Maestro siciliano si sente nettamente di più in Questione di colori, dove c'è anche la sua voce e Gommalacca medley.

Sette minuti di sogno - fase rem è un'intro che prepara a Sette minuti di sogno - fase norem, dove la voce gioca con un bel contrasto tra pieni e vuoti, i primi ripieni di parole, i secondi riempiti di delay. Bello il ritornello che pur giocando sulla ripetizione delle parole e formato da tre sole sillabe, vede raddoppiarsi il tempo della batteria e di tutto l'arrangiamento. Curioso sperimentare come si possano sentire echi di un altro appassionato di Battiato come Max Gazzè, che riporta certe sonorità in un ambito un po' più pop leggero.

Indefinibile è musicalmente autosufficiente, tanto che suona come una volontà di distacco il trattamento asciuttissimo della voce, che sembra non volersi immergere del tutto nel panorama sonoro ma rendendo all'ascolto un effetto un po' da karaoke e togliendo tridimensionalità totale al balance.

In Es si apre con un pad molto liquido e una voce filtrata che più che cantare, cantilena e, mettendo i verbi in finale di frase da un tono narrativamente epico che viene spinto e assecondato dall'esplosione dell'arrangiamento. Come accennato, Questione di colori è un omaggio a Franco Battiato e la canzone si apre con un parlato dell'artista catanese. La canzone non aggiunge musicalmente molto al disco, ma è emozionalmente molto forte ed anche l'interpretazione della voce sembra ammorbidirsi ed empatizzare col testo. Prima di noi, con un andamento lento e strascicato, ci parla della presunta grandezza dell'essere umano che altro non è che un'autoproclamazione di potere che la natura sconfessa continuamente.

Belle giornate si muove nostalgica, grazie anche ad un pianoforte elettrico morbido ed accogliente. Il testo asseconda questo mood, distendendosi senza tensione sulla ritmica dell'arrangiamento, pennellate impressioniste di musica e parole. Si chiude con Gommalacca medley, altro omaggio a Battiato. Si tratta della traccia più lunga, un epilogo un po' faticoso in un disco già così denso, una composizione di "quasi" cover.

In conclusione Siamo esseri emozionali è un disco con le idee precise, che più che attorno ad un genere, si muove attorno ad un artista, il pluricitato Battiato, sia per l'idea musicale in cui si cerca (e si riesce) a fondere le sonorità più acide ed elettroniche con le sonorità più acustiche ed orchestrali, sia per le modalità espressive al livello di testo e di composizione dei concetti. Il risultato è un lavoro discografico molto denso di informazioni letterarie e musicali, poco radio friendly, anche per la durata di quasi tutti i brani, ben oltre i tre minuti e mezzo canonici. L'ascolto risulta interessante, anche se l'effetto "già sentito" per chi conosce la discografia di Franco Battiato, è più che un pericolo lontano, anzi è uno spauracchio che si nasconde dietro ogni angolo e rischia di depotenziare un lavoro che, al netto della scelta degli arrangiamenti, ha un bel respiro, anche internazionale e dei testi che, disaccoppiati a queste sonorità sicuramente sarebbero meno prigionieri di facili paragoni.

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La recensione Siamo esseri emozionali di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2024-03-20 18:02:10

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