The Fields Fior di quattrini 2024 - Sperimentale, Rock, Psichedelia

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Una psichedelica invettiva contro la divinità più volgare di tutte, che risponde al nome di "Denaro"

In un mondo che, tra mille difficoltà, sta cercando di comprendere e aprirsi alla diversità l'unico baluardo di discriminazione che sembra destinato a non morire è quello legato alla ricchezza. Perché oggi, a fronte di una società che pone le sue basi su un effimero e distorto concetto di successo, declinato quasi esclusivamente attraverso il possesso di beni costosi, l'unica cosa per la quale sembra ancora giusto provare vergogna è essere poveri.

È questo il fil rouge che corre attraverso i quattro minuti abbondanti di Fior di quattrini dei The Fields. A un mese esatto di distanza da Questi giorni, il quintetto originario di Treviso torna con un pezzo che, nonostante la stessa dose di rabbia, abbassa decisamente il livello di distorsione rispetto al suo singolo precedente. 

In Fior di quattrini, i ritmi scatenati del punk blues e della psychobilly lasciano infatti spazio ad atmosfere più distese e rilassate, vicine a un rock psichedelico spruzzato qua e là da timidi echi country. Un mix che, come si può ascoltare nella bellissima introduzione del brano, si inseriscono nel solco tracciato nel corso degli anni da moltissime jam band come Grateful Dead, Quicksilver Messenger Service e Gov't Mule.

Nonostante l'apparente calma armonica, la band veneta ha deciso di piazzare in questa loro ultima canzone un testo tanto incazzato quanto ipnotico che, attraverso la ripetizione compulsiva di parole e concetti, cerca di riflettere la vera e propria ossessione provata dalla società moderna verso quel volgare dio chiamato "Denaro".

Fior di quattrini
Fior di quattrini
Lascia stare, lasciali stare
Non voglio litigare per questo
Solo pace pace pace

Cantano i The Fields come un mantra nel loro nuovo singolo. Nonostante si ispiri a sonorità con radici ben piantate nel passato, Fior di quattrini è un brano che, grazie anche alla voce e al parlato swingeggiante del cantante Mattia Vanin, riesce a mettere insieme il passato e il presente in maniera fresca e originale.

Con questo loro nuovo singolo i The Fields aggiungono un altro tassello al loro interessantissimo percorso modernamente vintage, dimostrando una ferrea volontà nel non fossilizzarsi su un unico filone musicale. D'altronde, come dice il detto, "chi non risica, non rosica". E a sentire i pezzi di questi ragazzi si gode come dei ricci.

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La recensione Fior di quattrini di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2024-03-23 18:02:19

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