Lina Simons P.A.S. 2023 - Rap

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Testi, stile, messaggi: a Lina non manca nulla

Lina Simons ha le carte in regola per guadagnarsi il rispetto nella scena hip hop: è perseverante, si confronta con se stessa e con il mondo, vuole raccontare una storia. Nasce a Pozzuoli, classe 98, ha una sorella più piccola, mamma nigeriana e papà italiano, che viene a mancare quando lei ha 20 anni. Afroitaliana, da piccola l’hanno chiamata “scimmia” e il rap l’ha aiutata a non farsi travolgere, come una terapia. Con il suo flow e l’ironia, parla di razzismo, stereotipi dei white italians e della sua nuova comunità a Londra, dove “essere neri non è solo trauma, è anche bello». C’è un lavoro di comunicazione e storytelling che crea aspettative dietro l’immagine di Lina Simons, ingombrante. Ma con l’album di debutto “P.A.S”, una raccolta dei singoli pubblicati fino ad oggi e di nuovi brani, la giovane artista centra il bersaglio a metà.

L’esordio discografico è un compendio sulle produzioni urban. Dai beat fine anni 2000 alla Missy Elliot e/o Timbaland, passando per il grime, fino ai flirt con l’elettronica di un certo R&B contemporaneo, copre tutto lo spettro desiderabile per gli amanti di queste sonorità. Ma la prova della rapper è altalenante, hook e barre pungenti non trovano posto in tutte le tracce del disco. “In The Block”, “Sul Nat” e “Nuda”, con rime in napoletano, inglese e italiano, sono ottimi esempi delle capacità di Lina Simons di saper amalgamare nella sua musica l’impegno sociale e il suo background culturale, senza romanticizzare la vita dei “blocchi”. Il risultato è meno soddisfacente quando l’autrice si allinea a scelte stilistiche comode, come la trap di “No Feelings” e “Guardami ora”, dove comprime le sue capacità comunicative in linguaggi espressivi difficili da rendere credibili (vedi: Mumble rap). Diverte in chiusura l’afrobeat di “Shaku Shaku”, esperimento che omaggia le radici nigeriane e evidenzia la voglia di mettersi alla prova.

“P.A.S” è un disco che merita un ascolto tra gli appassionati del genere, perché presenta un’artista emergente, rappresentante degli italiani di seconda generazione, con personalità, idee e senso di responsabilità per i suoi messaggi. Bisognerà attendere le future prove per comprendere se Lina Simons riuscirà a motivare e meritare una maggiore attenzione anche da altre categorie di ascoltatori.

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La recensione P.A.S. di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2024-02-29 17:08:00

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