Questo è l'album di una strega.
Irene Ettori è una strega. O meglio, una “strea”, come amano dire dalle parti di Brescia, la sua città di origine. Una strega buona (ovvio, tutte le streghe sono buone), che ha rinunciato ai talismani e a danzare sotto la luna per dedicarsi alla musica. Studia pianoforte Irene, e ha una certa confidenza con il rock, meglio se confinante con il metal. Roba da streghe, ecco. È l’incontro con il chitarrista Nicola Sonzogni a provocare una scossa: gli abbozzi di canzoni scritte nel corso degli anni acquisiscono una forma ben definita per poi finire all’interno di un album vero e proprio: Gold and Mess, l’esordio discografico di Strea targato Vrec.
Che tra questi nove pezzi ci sia un'attrazione verso il metallo tout-court può sembrare esagerato, e in effetti lo è, ma è innegabile che certi suoni siano figli di una visione. Una visione ampia, quasi strategica. Al di là di determinate sonorità vitaminiche, al di là della leggerezza di alcune ballate, Strea sembra volersi affiancare a un suono pulito, profondo, ricercato, in direzione ostinatamente prog. Non è un caso che uno degli ospiti di Gold and Mess sia l’ex bassista dei Porcupine Tree Colin Edwin, protagonista dell’ottima Ophelia, che poi il comunicato stampa parli di incroci con Tori Amos e Alanis Morissette ci può stare e ci sta. Ma perché non aggiungere Peter Gabriel, se non Elton John? Specie quando le acque si schiariscono un po’. E poi cosa dire delle due cover presenti nell’album? Runnin Up That Hill, imprescindibile cavallo di battaglia di Kate Bush, e The Lost Song Part 2 degli Anathema, quelli meno doom. Entrambe riprese con invidiabile personalità. Tutto torna, insomma.
Poi, è vero, a Strea piace giocare, tanto da mettere nel mezzo un po’ di tutto. Un pizzico di elettronica, le tastiere quasi acid-jazz della title-track, gli accenni funky (e persino blues!) di Bright Side, senza dimenticare la robustezza di July. Per non tacere di una voce dirompente, di una timbrica che spacca, in grado di offrire a Gold and Mess più di un valore aggiunto. Sentiremo parlare di Strea in un futuro più o meno prossimo? Sì, c’è da scommetterci!
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La recensione Gold And Mess di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2025-06-08 18:05:00
COMMENTI (1)
grazie di cuore ragazzi!