Questo progetto solista convince presentandosi con un breve disco fatto di trascorsi personali e frammenti che coinvolgono una generazione. È d'obbligo plasmare ulteriori sviluppi
Una vita intorno alla musica, fin dalla tenera età, arrivando a tumultuosi avvicendamenti in progetti collettivi per poi risolvere il tutto nella voglia di mettersi in gioco in prima persona: ci abbiamo provato, ma non è facile sintetizzare in poche parole gli anni che confluiscono nel primo extended play di Olmo Milo, intitolato "Cuore Fragile" (distribuzione DistroKid).
Cinque canzoni, altrettante sfaccettature di verticalità rock che non disdegnano registri espressivi eterogenei: si può spingere sull'acceleratore, ma anche rallentare le ritmiche arrivando a confezionare ballad sentite e trascinanti, sincere nelle argomentazioni e nel rapporto empatico col fruitore. Proprio la persona chiamata a prestare attenzione (e tempo) a questo lotto di brani viene messa in primo piano dall'artista meneghino, in quanto l'intero processo di significazione si configura come scambio paritario per condividere frammenti di vissuto, tanto personali quanto elevabili a circostanze universali (e generazionali).
Non sappiamo cosa bolle in pentola per il 2025, ma l'auspicio è di sentire presto novità da Olmo Milo; c'è competenza che deriva dallo studio, quello spinto dalla passione di chi non si accontenta di suonare, ma vuole farlo migliorando sempre più la propria grammatica creativa, incanalando al meglio le idee e (perché no) anche le inquietudini che possono trovare sfogo sul pentagramma. I tempi sono ormai maturi per dare ulteriori sviluppi al convincente "Cuore Fragile".
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La recensione Cuore Fragile di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2025-04-29 08:00:08
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