Un rap autentico e introspettivo, di rara profondità
Diritto di vuoto, di cadere nel vuoto, di precipitare senza appigli, di volare all'ingiù senza paracaduti né reti di salvataggio. Se questa è la premessa, l'Intro mette subito il tema nero su bianco, con un'atmosfera intrisa di rabbia cupa e un basso che batte come un cuore nonostante tutto ancora vivo, anche sotto al temporale.
Questo immaginario veste così a pennello l'ansia, la nausea, la malinconia e la noia di una generazione (noia2, Pub) che ha "l'inverno dentro", acuito dal mondo artefatto dei social (Artico) in cui siamo consumatori passivi, senza "sentire" più. Se il brano Riciclo spicca per orecchiabilità con il suo andamento reggaeggiante e la sua visione apocalittica delle sorti del mondo, Weekend risponde con un pop e uno storytelling coinvolgenti.
I flow scorrono intimi, personali e introspettivi (sapere : credere, Shutdown, Zeno), a tratti diventano cantati (stobene : stomale) ma a volte si tramutano in rapsodie punk e screamo (Angoscia). La chiusura della tracklist è affidata a un sognante, amaro, Inverno.
Diritto di Vuoto è il primo disco solista del rapper di Mestre (Venezia) Michele Cosi in arte Il Kele, prodotto in collaborazione con il producer e compositore Alex Moro. L'album è formato da dodici tracce che esplorano l'hip hop con un approccio indie, senza disdegnare la dimensione pop di qualità.
L'artista veneto, che aperto i live di artisti come Ghemon, Davide Shorty e DJ Fastcut, ha ben chiara in mente la propria cifra stilistica e sa come trasformarla in barre e suoni.
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La recensione Diritto Di Vuoto di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2025-05-07 00:08:16
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