Una ballad, in bilico tra tradizione analogica e modernità digitale, che sonda il grande vuoto sociopolitico del nostro Paese
"È evidente che la gente è poco seria, quando parla di sinistra o destra". Già più di trent'anni fa Giorgio Gaber aveva capito come, a livello sociale e politico, l'Italia fosse un Paese ormai privo di una sua identità, succube di ipocrisie e conformismi capaci di insinuarsi in qualsiasi ambiente e contesto.
Una Generazione di sconfitti (che con il passare del tempo non ha fatto altro che infoltirsi) protagonista del nuovo ed eponimo singolo de La Voce del Guerriero, al secolo Jacopo Bettarello, cantautore classe '84 nato e cresciuto artisticamente tra i portici e i locali di musica dal vivo di Bologna.
Il brano, scritto, registrato e prodotto in completa indipendenza (con l'aiuto di Federico Ceriola al mix & master), si basa su strumming e arpeggi blues-country di chitarra acustica/resofonica spalmati su basilari pattern ritmici, vicini ai glaciali panorami dell'elettronica. Un tappeto strumentale in bilico tra velleità analogiche e digitali, sulle quali si stende la voce di Bettarello, ruvida come la pietra pomice e che, nel suo incedere quasi "menestrellistico", ricorda a tratti quella di Vinicio Capossela.
Quattro "stanze" formate da altrettante strofe che vanno a comporre una ballata dal forte sapore cantautorale, nelle quali il musicista bolognese critica e sbeffeggia tutti quei "militanti armati di bandiera" ancora oggi ignari del fatto che, in Italia, le differenze tra politica di destra e di sinistra siano separate da un confine sempre più labile.
C’è un guerriero con la bandiera rossa
Che profuma sempre di giustizia
Con la bocca piena di non vuole la guerra
E per dimostrarlo si accende una cannaC’è un guerriero con la bandiera nera
Che ascolta solo ciò che dice la pancia
Che si esalta all’ urlo negro di merda
Che si scaglia contro quello che guarda
Canta Jacopo Bettarello nel suo nuovo singolo. La voce del guerriero è una ballad schietta, penetrante e viscerale capace, grazie alla sua organica commistione tra sonorità moderne e tradizionali, di portare avanti la veneranda tradizione della canzone d'autore nostrana in maniera più che dignitosa.
Un brano in grado di mostrarci senza peli sulla lingua le poche virtù e i tanti vizi dell'Italia di oggi, con il quale Bettarello sfodera al meglio le sue ottime doti cantautorali, incuriosendoci e non poco verso i singoli o dischi che deciderà di pubblicare nei prossimi mesi.
---
La recensione La Voce del Guerriero di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2025-05-17 00:00:00
COMMENTI