un manifesto di alterità condivisa
Con Alieno, Daria Huber firma uno dei suoi lavori più maturi e toccanti, immergendosi con coraggio nelle acque profonde del sentirsi “fuori luogo”. La cantautrice e produttrice indipendente costruisce attorno a questo sentimento un piccolo tempio sonoro, un brano che è tanto confessione intima quanto rito collettivo.
Il testo, affilato e sincero, evita ogni autocommiserazione per farsi atto di autenticità. C’è qualcosa di pasoliniano nell’approccio di Huber alla marginalità: non la nega né la sublima, la attraversa. Alieno è, in questo senso, un gesto politico – nel senso più nobile del termine – perché prende la fragilità e la espone con tale trasparenza da farla diventare spazio d’incontro.
L’estetica sonora, sospesa tra alternative pop e sfumature elettroniche leggere, evoca atmosfere à la James Blake o Aurora, ma con una sensibilità del tutto personale. La produzione, curata dalla stessa Huber, si muove tra rarefazioni sintetiche e un minimalismo emotivo che lascia spazio alla voce, cuore pulsante del brano.
In un panorama musicale spesso affollato di narrazioni costruite, Alieno si distingue per la sua verità. È un brano che non ha paura di mostrare le crepe, e proprio per questo risuona con forza rara. Daria Huber si conferma voce lucida e necessaria della nuova scena indipendente italiana, capace di trasformare la distanza in risonanza e l’alterità in alleanza.
---
La recensione ALIENO di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2025-05-06 08:00:00
COMMENTI