Cura e veleno: un brano viscerale che rifiuta le certezze e scava nelle contraddizioni.
"Ossigeno Tossico" è il titolo del nuovo brano de La dea del velo pietoso, progetto cantautorale di Angelo Francesco Natale, artista calabrese trapiantato tra le brume del Piemonte. Un titolo ossimorico che già da sé è una dichiarazione d’intenti: qui non si cercano certezze, ma si scavano contraddizioni.
La canzone si muove su un tappeto sonoro indie-rock minimale e viscerale, che alterna momenti di rarefazione emotiva a esplosioni controllate di inquietudine. La voce di Natale è fragile e sincera, sospesa tra confessione e disincanto, come se ogni parola fosse l’eco di una domanda lasciata a metà. Più che cantare, sembra interrogare: "E se fosse proprio la cura a farci ammalare?"
"Ossigeno Tossico" riflette su una delle contraddizioni più dolorose della condizione umana: l’amore come salvezza o come veleno? La vita come flusso inarrestabile di sofferenza, o come artefice stessa del dolore? Non ci sono risposte, e la forza del brano sta proprio nel suo rifiuto di semplificare. La scrittura è evocativa ma mai criptica, poetica senza diventare pretenziosa. È un brano che si ascolta come si legge una lettera scritta nel cuore della notte, densa di dubbi, ferite e piccole verità che fanno male.
Con "Ossigeno Tossico", La dea del velo pietoso si ritaglia un angolo appartato ma prezioso nel panorama indipendente italiano: un altare laico dove si celebra la complessità dei sentimenti senza chiedere assoluzioni.
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La recensione ossigeno tossico di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2025-05-22 07:20:11
COMMENTI (1)
Grazie per la recensione altrettanto evocativa e poetica. L'ho apprezzata molto. A risentirci.