La grande qualità di Notturno è quella di farci credere per un momento di essere davanti agli stessi Studio Murena di sempre, per poi farci scoprire traccia dopo traccia dettagli nuovi, sperimentazioni, atmosfere che mai ci saremmo aspettati
Gli Studio Murena ci stanno provando. Vogliono chiaramente imboccare la strada che porta al classico, inteso come suono sempre più accademico e ricercato, ma anche come cosa duratura e riconoscibile col passare del tempo. Sono trascorsi appena due anni da WadiruM, il disco che li portava al piano superiore, all'attico dove si riunisce il gotha della grande musica dello stivale - grazie a benedizioni fondamentali, da Ghemon a Enrico Gabrielli -, ma sembrano passati due giorni appena, perché l'attacco di Notturno riprende esattamente dove si era interrotto il suo predecessore, con una continuità spiazzante.
Si potrebbe obiettare "le solite barre, il solito flow", ma in realtà è qualcosa di diverso, di più sottile. C'è un immaginario ben chiaro, quello di MC Carma e dei suoi cinque compagni di viaggio, che continua a ricrearsi e a riprodursi in modo autonomo. Si nutre di quello che è già stato detto, senza addormentarsi o impigrirsi, ma cercando di arrivare al suo massimo sviluppo. E soprattutto portando sulla nave nuovi passeggeri, alzando la posta in gioco, e prendendosi anche qualche rischio.
Il primo rischio è quello di tradire l'origine, l'underground, per provare ad abbracciare una composizione a tratti più pop, con almeno due ritornelli memorabili, come quello diVai Via, composto ad arte, con l'aiuto supplementare di Rodrigo D'Erasmo, il più illustre e blasonato dei vari ospiti di Notturno. Diventare grandi significa bussare alla porta dei palazzi importanti, guardare il cosiddetto sistema e capire cosa ha da offrirci, e non da succhiarci. Gli Studio Murena hanno fatto una rapina perfetta: collab con WIllie Peyote, Mezzosangue e Fabrizio Bosso per la quota grandi nomi, e poi Riccardo Sala, e la voce dell'attrice Valeria Perdonò, protagonista di Tre porte di paura, una finta intervista a Carma, ironica al punto giusto nelle domande, aggressiva come sempre nelle risposte.
La grande qualità di Notturno è quella di farci credere per un momento di essere davanti agli stessi Studio Murena di sempre, per poi farci scoprire traccia dopo traccia dettagli nuovi, sperimentazioni, atmosfere che mai ci saremmo aspettati. Le parole di Domani è un altro giorno che si sentono cantare in Nostalgia, la linea melodica iper accattivante di Tunnel - aiutata dalla strofa del prof. Willie Peyote -, la seconda voce di Tahnee Rodriguez in Vienna, il raptus furioso di Jazzhighlanders, sono alcuni dei più evidenti esempi di questo spostamento d'asse, di smottamento dell'equilibrio che porta questo jazz iper tecnico dal rischio dell'accademismo al fumo pesante di un club americano.
Non è casuale il titolo, non è casuale la scelta dell'ordine delle tracce, non è casuale nulla in questo nuovo capitolo di una discografia sempre più stratificata, concettualmente inafferrabile, diretta senza freno verso l'astrazione astrale dipinta sulla copertina del disco. Non sappiamo bene quando gli Studio Murena diventeranno un classico, ma è certo che di questo passo dovranno preparare i passaporti e caricare gli strumenti su un aereo, per far gridare in tutte le zone possibili del globo il loro proverbiale "Studio Muuuuu".
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La recensione Notturno di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2025-05-09 10:39:00
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