Una ballata indie pop ad alta intensità emotiva.
Nel panorama dell’indie italiano, sempre più affollato di voci omologate, Dimaggio si distingue con grazia e coerenza. Il cantautore leccese torna con Uomo di vetro, ballata indie pop prodotta da Wepro, che intreccia dolcezza e consapevolezza, carezza e crepa, in un equilibrio delicatissimo tra anima e disincanto.
L’atmosfera iniziale è soffusa, quasi eterea: un tessuto sonoro morbido, venato di soul, che accompagna l’ascoltatore dentro una dimensione sospesa, quasi fuori dal tempo. Ma è una quiete consapevole, non ingenua. Al centro del brano c’è un amore arrivato alla sua fine naturale, privo ormai di conflitti o strategie, raccontato con una maturità che disarma. Nessun rancore, nessun melodramma: solo la lucidità di chi ha scelto di lasciarsi andare con dolcezza, accettando la frattura come parte di un processo inevitabile.
A metà brano, c'è n cambio di passo improvviso ma perfettamente calibrato, si intensifica la tensione, come un’onda emotiva che rompe la superficie placida del pezzo . La voce di Dimaggio si fa più urgente, ma mai sopra le righe. È qui che l’“uomo di vetro” si rivela per intero: fragile sì, ma anche trasparente, sincero, coraggioso nel mostrarsi senza maschere.
Ad amplificare l’intensità emotiva del pezzo intervengono i cori di Gloria Trìcamo, eterei e avvolgenti. Come un eco interiore, sottolineano i passaggi più vibranti con misura e delicatezza, impreziosendo la tessitura sonora senza mai sovrastarla.
Uomo di vetro è un piccolo gioiello di equilibrio e sincerità. Dimaggio continua a costruire con coerenza una scrittura personale, empatica, capace di parlare all’intimità dell’ascoltatore senza effetti speciali.
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La recensione Uomo di vetro di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2025-06-11 06:42:08
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