Iraci Cuori Cinici 2025 - Cantautoriale, Pop, Indie

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Il coraggio dell'immaginazione e la forza del poliamore.

Con Cuori cinici il cantautore romano Iraci firma uno dei brani più audaci e poetici della nuova scena indipendente italiana. In un panorama dove la canzone d’amore resta spesso confinata entro binari prevedibili, Iraci sceglie di esplorare territori poco battuti: una relazione a tre, vissuta con la fragilità, il desiderio e la complessità che la non monogamia etica porta con sé. Ma lo fa senza ideologia, bensì con umanità e disincanto, scavando nei sentimenti con una penna lucida e malinconica.

Il titolo è una provocazione: non c'è nulla di freddo né calcolatore nei versi del brano. I cuori sono semmai "coraggiosi", come scrive l’autore, “come esploratori persi”, capaci di sfidare le norme e le aspettative per cercare un altro modo di stare insieme, anche a costo di perdersi. La canzone racconta la parabola di una relazione “impossibile” che per un momento sembra invece facilissima, leggera come “il vento d’estate”, salvo poi scontrarsi con “la guerra delle convenzioni” e la gravità della realtà. È un brano sull'utopia dei sentimenti, sull’incastro che “sembrava giusto” ma non basta, e su quella nostalgia della pelle che “non la dimentichiamo”, anche quando le mani non si intrecciano più.

Musicalmente, il brano si muove tra le suggestioni del cantautorato romano – chiari i riferimenti a Niccolò Fabi e Max Gazzè, non solo nella struttura melodica ma nell’intelligenza emotiva della scrittura – con un arrangiamento delicato, mai invasivo, che lascia spazio alla voce e alle parole. La scelta di uno stile sobrio ma evocativo permette al testo di emergere con tutta la sua forza immaginifica: “siamo i pezzi di troppi in un puzzle”, canta Iraci, restituendo in una sola immagine la bellezza e la frustrazione di ogni tentativo di amore fuori misura.

Cuori cinici è anche il risultato di un percorso personale e culturale che l’artista non nasconde: dietro al brano c’è un’attenta riflessione sulla non monogamia etica, frutto di letture, confronti, dibattiti. Ma ciò che colpisce è la capacità di trasfigurare tutto questo in una narrazione intima, lontana da ogni dogmatismo. L’immaginazione, dice Iraci, è una forma di resistenza al “realismo che ci circonda”. E questa canzone, nel suo piccolo, è un atto di immaginazione radicale.

Iraci ci consegna una canzone che parla di amori diversi senza retorica e senza difese. Una ballata moderna che non giudica, ma racconta. 

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La recensione Cuori Cinici di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2025-06-22 08:40:52

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