Il Cantastorie è un condensato di diseducazione al pop da classifica, una manciata di brani brevissimi, stornelli poetici in maggiore e lamentazioni latineggianti
Lontano dalla fomo, lontano dalla Milano dei release party, resistono ancora degli avamposti musicali, fuori dal tempo, o come direbbero i poeti, "fuori contesto in ogni cazzo di contesto". Quello diSamuel Costa non è un disco, e non sembrerebbe nemmeno un ep per la sua durata di appena 11 minuti, ma nasconde nei suoi 7 brani una precisione di scrittura, una compiutezza, che fa percepire una durata molto più lunga.
Tutto molto strano, perché nel momento in cui l'apparenza regna sovrana, quando sotto le superfici il nulla la fa da padrone, un prodotto dalla complessità differente potrebbe sulle prime far storcere il naso. Ma in realtà ci sta solo chiedendo di fermarci un attimo, fare un respiro, e dare una vera possibilità a queste filastrocche che flirtano elegantemente con gli stornelli, che girano intorno a chitarra classica e flautini, con l'indole di un cantastorie, che se ne fotte di tutto e scrive canzoni come ragione di vita.
Quello che colpisce de Il Cantastorie è proprio la strafottenza, che assume mano a mano diverse facce. Prima la giocosità degli accordi in maggiore, poi una spruzzata dosata bene di qualunquismo, e in mezzo canti d'amore e lamentazioni latineggianti irresistibili. Non c'è un filo conduttore nelle tonalità, né una ricerca ossessiva di atmosfere, perché protagonisti della musica di Samuel Costa sono semplicemente i ritornelli, nuclei fondamentali, sempre più complicati da scrivere.
Forse è una questione di fiducia nei mezzi a disposizione, forse è la totale assenza di necessità di prendersi sul serio o di dimostrare intelligenza, fatto sta che in questa manciata di parole musicate Samuel Costa ha creato un condensato di diseducazione al pop da classifica. Non perché sia bello a tutti i costi essere bastian contrari, ma perché forse sta arrivando il momento di dimostrare che la credibilità esiste anche fuori dai palazzi - o palazzetti - della coolness musicale. Il cantastorie non ha ancora un tour con venti date sold out nei club, ma ci fa divertire lo stesso. Non guardatelo male, cara società degli aperitivi, perché forse il problema siete voi, non lui.
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La recensione Il cantastorie di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2025-06-06 00:52:00
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