Pop punk e hyperpop per sopravvivere ai tanti stronzi che abbiamo la sfortuna di incontrare durante la nostra vita
A volte, nonostante l'amore e impegno messi nel coltivare un rapporto, è cosa buona e giusta mandare definitivamente a fare in culo le persone che portano più tossicità che valore nella nostra vita. È questo il messaggio di autoconservazione su cui gli WEL hanno deciso di fondare Funeral Party, il loro nuovo singolo.
A pochi mesi di distanza da Strobo, il trio modenese torna con un pezzo che "dopa" la loro riconoscibile anima pop punk con l'esagerazione anti-realista dell'hyperpop. Un mix di chitarre belle crunchy, casse dritte in quattro quarti e bordate di synth forsennati che nella parte finale sfocia prima in un breakdown ben calibrato tra deathcore e hardstyle, poi in un coro (semi) gospel che apre la strada all'outro del pezzo.
Un cocktail sonoro folle e incredibilmente variegato, vista anche la breve durata del pezzo - appena due minuti e mezzo - a cui il gruppo emiliano aggiunge strofe e ritornelli che ribadiscono come, in presenza di qualcuno che ci svuota invece che arricchirci, allontanarsi da lui o da lei sia un atto di rispetto verso sé stessi.
Per favore non piangere
Non voglio le tue lacrime
Al mio funerale tu
Non sei invitata
Cantano gli WEL nel ritornello del loro ultimo singolo. Grazie a un sound solido ma anche molto sperimentale, valorizzato da una produzione in studio veramente ben curata, Funeral Party è un brano in grado di distinguersi e spiccare in mezzo all'ondata pop punk retronostalgica che da qualche anno a questa parte sta investendo il sottobosco musicale italiano e non solo.
Un pezzo veramente ben riuscito, con cui gli WEL, oltre a farci divertire, ci ricordano un concetto molto importante: tenersi alla larga il più possibile dalle relazione tossiche e, ongi tanto, mettere sé stessi al primo posto.
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La recensione Funeral Party di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2025-06-25 01:07:22
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