Solitudine e malinconia synthwave, per sfrecciare tra le strade deserte di città retrofuturistiche
Strade bagnate dalla pioggia e illuminate da luci al neon che scorrono davanti ai nostri occhi, mentre a bordo di una moto cerchiamo di spingere la notte un po’ più in là, correndo tra le vie di una città che fatica a prendere sonno. È questa l'immagine vespertina che PL433, al secolo Andrea Frigerio, ha deciso di evocare in Neon Rider, il suo ultimo mini EP.
Quattro tracce strumentali e completamente self-made, nelle quali il musicista e producer ticinese si immerge nei retrofuturistici panorami della synthwave. Malinconia elettronica, sospesa tra sogno e realtà, che Frigerio evoca con una formula decisamente peculiare. Delle quattro tracce presenti in Neon Rider due - Psycho Biker e A Lone Journey - sono originali mentre le restanti propongono una rivisitazione Slowed & Reverb delle medesime composizioni.
Una scelta stilistica capace di mettere in luce la notevole duttilità di questi brani: dinamica e brillante nelle versioni originali, decisamente più epica, cupa e immersiva in quelle "rallentate e riverberate". Sulla scia di artisti come Miami Nights 1984 o Kavinsky, PL433 sfodera un poker di tracce avvolte dal sintetico bagliore di una luce al neon, dove futuro e nostalgia si incontrano sotto un cielo plumbeo costellato da synth profondi, echi spaziali e ipnotiche trame di sequencer.
Una serie di spunti sonori in grado di far viaggiare la nostra mente verso l'urbana solitudine di città ipertecnologiche e decadenti, dove la linea che divide gli uomini dalle macchine è sottile come un filo di seta. Neon Rider, grazie alla sua capacità di essere al tempo stesso dinamico ed etereo, è un mini EP di indubbio fascino. Una piccola perla musicale che sembra uscita dalla colonna sonora di un film cyberpunk mai girato (ma perfettamente immaginato).
---
La recensione Neon Rider di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2025-07-20 22:23:33
COMMENTI