Un brano che affonda la fragilità nel cuore rarefatto dell'inquietudine.
Nel nuovo singolo Cosa devo fare?, la cantautrice milanese Juno si muove con passo leggero ma deciso tra le pieghe dell’inquietudine contemporanea, restituendoci un brano che è più una domanda esistenziale sussurrata all’orecchio che una canzone in senso classico.
La sua voce eterea, quasi disincantata, sembra provenire da un altrove malinconico e ovattato, sospesa tra le nebbie del dream pop e i battiti ovattati del Trip hop, con un tocco di elettronica minimale che non invade, ma accompagna. È una voce che si lascia ascoltare con la grazia di chi conosce il potere della fragilità.
Cosa devo fare? è il grido sommesso di chi si ostina a sentire, a capire, a non distogliere lo sguardo quando il mondo invita all'indifferenza. Juno canta i dubbi lasciati da chi se ne va senza spiegazioni, canta la fatica di chi porta sulla pelle le notizie dei disastri lontani, l'angoscia sottile di chi non riesce a scrollarsi di dosso un'empatia che diventa peso. Ma è proprio in questo peso che si disegna il profilo delle anime attente, quelle che “il mondo non vuole”, e che Juno sceglie invece di celebrare con discrezione.
Il brano si sviluppa come un flusso ipnotico, una corrente tiepida che accarezza ma nasconde sott'acqua piccole spine. L’arrangiamento è calibrato con eleganza: sintetizzatori soffusi, beat trattenuti, un'economia di suoni che amplifica ogni dettaglio. In questo spazio rarefatto, ogni parola pronunciata ha il valore di una rivelazione.
La forza del brano sta nella dignità del dubbio, nell’ostinazione del sentire, nell’onestà di chi non si accontenta delle scorciatoie emotive. Un piccolo scrigno sonoro che, come certi sogni, continua a pulsare anche dopo il risveglio.
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La recensione Cosa Devo Fare? di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2025-07-29 08:10:22
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