Cronaca tragicomica di una fattona di provincia
Se c'è una cosa che Marco Tomato sa fare bene è rendere tanto poetiche quanto esilaranti anche le situazioni di disagio più becero. E Gaia, il suo ultimo singolo, è l'ennesima prova del suo indubbio talento nel trasformare in musica le piccole, grandi situazioni di squallore che ci piovono addosso giorno dopo giorno.
A una manciata di mesi dai dolori amorosi (e rettali) di Marilyn, il cantautore originario di Rimini torna con un pezzo in cui vengono narrate le sordide vicende di una giovane ragazza con la passione per le droghe. Una fattona di prim'ordine che, tra fughe dalla polizia e ricoveri ospedalieri per intossicazione, fuma marijuana e assume cartoni di acido come fossero bicchieri d’acqua.
Una fiaba losca, a metà strada tra Alice nel Paese delle Meraviglie e Paura e disgusto a Las Vegas, interpretata dal musicista romagnolo con una chitarra acustica e quel tono espressivo (più che tecnico) in grado di rendere il suo ultimo brano una ballata cantautorale tragicomica e contemporanea.
Gaia, lungo il prato
Si accosta all'apparenza a quello che le pare un albero
Ma non è altro che un uomo pelato
Le pone le domande sulla vita più serene
E lei risponde in botta piena
"Ma tu sei il bruco Mela?"
Canta Marco Tomato nel suo nuovo singolo. Gaia, grazie al suo spirito bifronte tra burla e dramma, è un brano che si allinea perfettamente al percorso musicale tracciato fin qui dall'artista riminese.
Un pezzo con cui Marco Tomato riesce ancora una volta a scovare sprazzi di sghemba bellezza persino nello schifo che ci circonda, come un vero cantautore sa fare. Perché, come diceva il caro vecchio De André, "Dai diamanti non nasce niente/Dal letame nascono i fior". E Marco Tomato la merda la sa spalare veramente bene.
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La recensione Gaia di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2025-09-04 08:40:37
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