Un esordio che osa, sogna e incanta.
Nel panorama dell’alternative rock italiano, dove spesso la sperimentazione si perde in un manierismo stanco, i Kiwi Cave si affacciano con un esordio sorprendentemente maturo. Fabulario non è soltanto un disco: è un piccolo universo narrativo dove la musica diventa racconto, e il racconto si fa suono.
Il trio romano formato da Giacomo Gagliardini (chitarra), Francesco Saverio Chiapperini (basso e voce) e Leonardo Arena (batteria) costruisce un mondo immaginifico, sospeso tra sogno e inquietudine, in cui ogni brano si comporta come una favola autonoma, ma legata alle altre da un filo invisibile: quello della ricerca, dell’invenzione, della libertà espressiva.
Fabulario vive di contrasti, di chiaroscuri sonori e poetici. Le linee melodiche si intrecciano con atmosfere ora eteree, ora ruvide; le ritmiche cambiano pelle, come se il gruppo volesse continuamente scappare da ogni definizione. In “Bluesyd” la band gioca con texture elettroniche e pulsazioni sintetiche che aprono spazi ipnotici, mentre “Taku” sorprende per la sua delicatezza bossa nova, un respiro caldo e sospeso che si incunea tra le pieghe del rock. "Kiwi Suite" evoca ricordi di un modo di fare musica che non esiste più.
Ma è con “Meet Me At The Lighthouse” che i Kiwi Cave mostrano la loro anima più profonda: una ballad psichedelica dal sapore seventies, dove gli echi dei Beatles e dei Pink Floyd si mescolano in un vortice malinconico e visionario. Qui il trio dimostra di saper evocare, più che semplicemente suonare.
Fabulario è un disco che chiede tempo e attenzione. Non concede facili appigli, ma ripaga con immagini sonore che rimangono, sedimentano, riaffiorano. È un viaggio tra musica e parola, tra luce e ombra, in un mondo che sembra antico e insieme futuribile. Un debutto che lascia intuire una band pronta a scrivere la propria mitologia personale, con coraggio e una notevole consapevolezza artistica.
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La recensione Fabulario di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2025-11-14 00:00:00
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