Un disco che intreccia groove profondi e paesaggi analogici, trasformando l’emozione in architettura sonora e affermando una visione autoriale intensa e necessaria.
La nuova uscita di valenitnom, "B.I.A.N.C.A.", si presenta come un lavoro di sintesi e profondità, costruito con la cura artigianale di chi considera la musica un'urgenza espressiva e non un semplice esercizio di stile. Il produttore elettronico, già noto per live set in cui drum machine, sintetizzatori analogici e sequencer dialogano in una tensione continua, trasporta quella stessa vitalità in studio, modellando otto tracce che respirano come organismi vivi.
L’album si muove in un territorio dove groove e atmosfera si influenzano a vicenda: pulsazioni calde, bassi avvolgenti e tessiture in sospensione formano paesaggi sonori che evocano l’approccio di Moderat, le geometrie emotive di Caribou e la sensibilità minimale di Nicolas Jaar. Ogni brano sembra aprire una scena diversa, come se il disco fosse un diario elettronico scritto in tempo reale, con macchine e intuizioni che si rincorrono senza mai perdere intensità.
La ricerca timbrica è il cuore pulsante di B.I.A.N.C.A.. Le percussioni programmate assumono forme elastiche, i synth analogici scolpiscono chiaroscuri morbidi, i pattern dei sequencer danno respiro a strutture che mutano con naturalezza. Ne emerge una musica che non punta all’impatto immediato, ma a una consapevole immersione: l’ascoltatore viene guidato dentro una camera emotiva in costante movimento, dove ogni dettaglio è calibrato per amplificare la percezione.
Valenitnom definisce la musica “una necessità”, un mezzo per rappresentare le emozioni umane più profonde e denunciare le situazioni in cui l’umanità viene marginalizzata. Questa intenzione attraversa il disco con discrezione ma con grande presenza: c’è un’urgenza che vibra sotto la superficie, un bisogno di rendere udibile ciò che spesso resta sommerso.
---
La recensione B.I.A.N.C.A. di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2025-11-16 09:02:00

COMMENTI