un brano intenso, sospeso tra suggestioni anni ’90 e scenari apocalittici.
La nuova traccia degli Hotel Monroe affiora come una visione sospesa: un uomo rimasto solo su un pianeta che si spegne lentamente, una storia che somiglia a un sogno disturbato e che la band trasforma in un racconto simbolico, carico di presagi e malinconie collettive. “Il Futuro” non è mai didascalico; preferisce insinuarsi, usare l’immaginario per parlare di ciò che si muove sotto la superficie del presente, delle paure che attraversano il nostro tempo.
Il gruppo dell’Appennino parmense traduce questa atmosfera con una scrittura piena e densa, che richiama suggestioni anni Novanta senza mai ridursi a citazione nostalgica. Le chitarre richiamano la fragilità luminosa dei Travis, i crescendo emotivi rimandano alla tensione lirica dei The Verve, mentre alcune pieghe vocali sfiorano—con misura—un’intensità alla Jeff Buckley, usata come colore e non come modello. Il risultato è un brano che respira ampio, costruito per accumulo emotivo più che per effetto immediato.
La voce guida il racconto con un tono misurato, quasi confidenziale, capace però di aprirsi in passaggi che sembrano risuonare nel vuoto cosmico descritto dal testo. C’è un’eco lontana delle narrazioni di Neil Young, non nella forma, ma nell’attitudine: quell’idea di un futuro che si scrive su un terreno fragile, tra speranza trattenuta e consapevolezza dei limiti.
“Il Futuro” anticipa l’album “Hotel Monroe Punto”, in uscita il 31 dicembre 2025, e lo fa lasciando intravedere un lavoro maturo, attento alle atmosfere e alla costruzione di un immaginario narrativo che può fare da base a un intero percorso.
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La recensione Il Futuro di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2025-12-05 07:47:21

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