La colonna sonora di un film inesistente diventa spazio d’ascolto puro: THE FAKE di Marco Crupi trasforma elettronica e ambient in un racconto aperto, dove l’assenza di immagini libera l’immaginazione e affida all’ascoltatore il ruolo di regista invisibile.
La sala è vuota, lo schermo resta nero, ma il film inizia comunque. THE FAKE è la colonna sonora di un film che non è mai esistito, ma che continua a proiettarsi dentro chi ascolta, scena dopo scena, come un sogno che rifiuta di dissolversi al risveglio. Con questo lavoro, Marco Crupi non accompagna immagini: evoca mondi, apre varchi, lascia che il suono diventi luce intermittente, memoria inventata, racconto senza corpo.
L’EP si muove tra elettronica e ambient, ma ne scardina i codici più riconoscibili. Le melodie non vengono negate: vengono dissolte, lasciate evaporare in forme instabili, come ricordi di scene mai viste. I suoni non accompagnano un’azione, bensì la suggeriscono; non descrivono, ma alludono. Ogni traccia sembra aprire un’inquadratura mentale che resta volutamente incompleta, chiedendo all’ascoltatore di colmare lo spazio mancante con il proprio immaginario.
In THE FAKE il silenzio ha un peso specifico. Le pause, i vuoti, le rarefazioni diventano materia espressiva tanto quanto i droni e le stratificazioni elettroniche. Crupi lavora su una drammaturgia minima, fatta di micro-variazioni, di tensioni sottili che si muovono sotto la superficie. È una musica che respira lentamente, che rifiuta la seduzione immediata per costruire un rapporto più intimo e meditativo con chi ascolta.
Il titolo non è una provocazione fine a sé stessa, ma una chiave di lettura. Il “falso” non è inganno: è possibilità. L’inesistenza del film libera la colonna sonora da ogni funzione illustrativa e la trasforma in opera autonoma, aperta, instabile. In questo spazio, l’ascoltatore diventa regista invisibile, montatore di immagini interiori, spettatore di una narrazione che cambia a ogni ascolto.
L’elettronica di Marco Crupi evita ogni compiacimento estetico. È asciutta, controllata, spesso spoglia, e proprio per questo carica di tensione emotiva. L’ambient non consola, ma accompagna uno stato di sospensione, di attesa, come se qualcosa stesse per accadere senza mai manifestarsi del tutto. Il risultato è un’esperienza più sensoriale che descrittiva, più cinematografica nel metodo che nel risultato finale.
THE FAKE è un lavoro che si muove sul confine tra musica e racconto invisibile. Un EP che non pretende di spiegarsi, ma di essere attraversato. In un’epoca in cui tutto chiede di essere mostrato, Marco Crupi sceglie di suggerire. E in quel vuoto lasciato aperto, il film, pur non esistendo, continua ostinatamente a vivere.
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La recensione THE FAKE ( The Original Soundtrack ) di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2025-12-28 08:17:15
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