Biografia Wallace and The Generous

Il panorama musicale locale si è arricchito di una nuova band i " Wallace and the Generous" che si sono imposti al concorso per gruppi emergenti " You music" con la canzone "Ilaria D'Amico" dedicata alla conduttrice e giornalista televisiva e, da quel felice debutto, si sono esibiti senza soste per tutta l'estate in locali e piazze del Piceno, dalla riviera all'entroterra. Da settembre 2009 debutteranno anche in radio a livello interregionale dove sperano di bissare via etere il successo ottenuto nei concerti live. Il gruppo, composto da Andrea Vecchiarelli in arte " Wallace" (vocalist), Giulio Petrucci (chitarra e seconda voce), Massimo Maravalli (batteria) Stefano Marini (basso), si caratterizza per un rock alternativo e testi delle canzoni molto originali che colpiscono il pubblico per una ironia pungente che trae spunto dall'attualità delle cronache quotidiane e dalla società. Il sound irriverente degli "Wallace and the Generous", infatti, non " risparmia" nessuno: dalla guerra del Golfo, alle generazioni Google e Facebook, fino al classico tema dell'amore in tutte le sue molteplici sfaccettature compreso il tradimento. L'età dei componenti è varia, con diverse generazioni rappresentate ed è forse anche questa, insieme ai testi anticonformisti, la chiave di un successo "trasversale" su un pubblico ormai troppo assuefatto da un sound massificatore. Sicuramente i " Wallace and the Generous" faranno parlare di sé anche nei prossimi mesi che vedranno la band picena impegnata in altri appuntamenti sul territorio e che, per l'occasione, non mancheranno di sfornare nuovi pezzi all'insegna di un eclettismo musicale particolare e dissacrante che toccherà vari generi dal rock, al jazz, alla bossa-nova fino al funky. "Clamorosamente" è il disco di Wallace,un disco non atteso, ma nemmeno disatteso;un progetto lungo quasi un anno,che ha visto la luce grazie all'aiuto degli amici che vi hanno partecipato,e a Sergio Capecci,signore della tecnologia,patron dello studio di registrazione Supersuono. Clamorosamente nasce dalle radici, o per meglio dire dalle ceneri del progetto Varechina Loredana,band che ha macinato concerti e dissensi per oltre un lustro,lungo la costa adriatica. Ma niente è perduto,se è vero che alcune canzoni appartengono al repertorio varecchinizzato ed ora rivisto e corretto da Wallace,capitano e voce della band. Un progetto solista allora,ma che si avvale della presenza di alcuni musicisti e pensatori storici noti e meno noti quali Albert Figurt,Cosimo Monopoli,Camillo Perazzoli e con la straordinaria partecipazione di Giacinto Cistola,amico e musicista di gran classe. Il cd si apre con "E' arrivato l'arrotino",canzone che somiglia ad un jingle,scritta e musicata interamente da Albert Figurt (Reggaete Forte,Varechina Loredana,Ambiguo Pesce),nata per aprire un concerto delle Gengive di Ratzinger (formazione anomala che si è esibita una sola volta).Si prosegue con "Ginocchio Malvagio",scritta da Stefano Vespasiani (Varechina Loredana,Startrash),è la storia di una contusione sul ginocchio dai risvolti spiacevoli. Dalla premessa con Mamma Carmela (la mamma di Wallace,che appare anche su Live in studio dei Varechina Loredana) parte "Ratzinger" scritta da Camillo Perazzoli (musicista molto trasversale e padre spirituale del progetto Varechina Loredana,non perdetevi l'ascolto dei suoi cd : Gururama e John Wayne),canzone che ha visto diverse versioni,tutte molto belle,ma aspettate di ascoltare questa! "Bill Aden" (si scrive davvero cosi, è un gioco di parole da Osama E Bill Clinton),è un cavallo di battaglia dei Varechina. Si cerchi al suo interno la citazione al popolo ripano;una critica severa alla maldicenza provinciale."Salma responsoriale" è suonata da Albert Figurt, che si diletta come polistrumentista tant'è vero che nella canzone suona basso,chitarra,tastiera,pianoforte,drum -machine e fa anche i cori. Un pezzo contro la sfiga scritto da Wallace parecchi anni fa e questa volta tutta in chiave chillout,ma con ironia da manuale. "Clamorosamente" è la leader song,tutta elettronica senza refusi solo realtà. Si apre con la citazione sensuale e vagamente anglofona del Perazzoli ( e quindi un ritorno al duetto con Wallace,anche se virtuale)sul senso della vita,analizzando l'amore ed il dolore come fenomeni contemporanei. Dall'esperienza si può trarre una chiave di lettura clamorosa: che tutto c'e, ma non c'e. "Già problema" è il tormento sonoro di Sergio Capecci,che presta la sua canzone-bandiera a Wallace,che la interpreta anche abbaiando e con il coro tragicomico del Capecci,notevole chitarra picena. "Terek Aziz" è scritta da Cosimo Monopoli (musicista anch'egli e fratello del Magister,tastierista dei Varechina Loredana).Canzone attualissima sul n.2 di Saddam,stratega e uomo mite ed incerto;un pezzo riuscitissimo e già molto gettonato su myspace."Lost in melodia" è una poesia del sottoscritto,musicata qualche tempo fa da Wallace addirittura con il sax ed il microkorg, una nenia lamentosa e spiacevole sulle vicissitudini di una storia matrimoniale fallita. Fa riflettere. Segue "Abituato" che sicuramente posso definire come la canzone più autobiografica del mio repertorio: Abituato,si abituato Anche il divorzio è regolarizzato, vivendo a stento come un pensionato il cardiopatico è detestato estremamente emancipato, concetto improponibile: sono la vittima e anche il carnefice. Io la vedo cosi,me la canto e me la suono,altro non posso fare."Mamma Vanna" è scritta con il Perazzoli. E' solo voce e chitarra e la citazione è evidente la Vanna è proprio quella delle creme. E' stato un recupero dell'ultim'ora. Non ero sicuro,ma ho dovuto ricredermi:il pezzo funziona ed è credibile,ascoltare per credere." La frenesia del Natale" è la canzone più stagionata del disco,tant'è che l'incisione si perde nella notte dei tempi,ma che nelle sapienti mani di Sergio Capecci (che la venera anche più di James Pierpont che l'ha scritta) prende nuova linfa vitale. Si narra che studenti bolognesi ne gustino l'essenza da anni ottenendone miracoli taumaturgici. L'adattamento del testo è a carico di Wallace, in dialetto simil-abruzzese,ma non è una parodia,è un omaggio alla terra che per anni ha ospitato il Wallace -rappresentante di biuste (wurstel).Inoltre è anche un pezzo natalizio,e i pezzi natalizi sono intramontabili. Il disco si chiude con "I figli di Google" solo voce (la mia) e chitarra di Giacinto Cistola . Certe cose che accadono ai nostri figli (ai vostri,io per fortuna non ne ho) di questi tempi,mi fanno veramente schifo. Cosi come quando rimango perplesso,se mia madre dice che posso eliminare i canali rai dalla tv per non pagare il canone. Il progetto finisce qui. Lunga vita e buon ascolto. Info: www.supersuono.it

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