Italia Wave - Livorno

(Il pubblico di Italia Wave)

Dal 16 al 19 luglio Livorno ha ospitato la nuova edizione di Italia Wave, uno dei più rinomati festival italiani che, dopo una lunga tradizione ad Arezzo, sta testando altre città toscane - lo scorso anno era a Firenze - per trovare la location ideale per i suoi eventi. Rockit ha mandato tre inviati che per quei quattro giorni avevano il compito di vedere i concerti e carpire l'atmosfera raccogliendo impressioni da organizzatori, pubblico e abitanti del posto. E' stato un evento importante, Michele 'Wad' Caporosso, Sandro Giorello, Francesco 'Radio' Cremonese raccontano.



Arrivano gli zingari
Solo il viaggio in treno aveva preceduto l'arrivo a Livorno, la cui stazione è popolata a livelli normali, ma c'è il fattone di turno. Primo zingaro. Si arriva al posto in cui si cerca di farsi etichettare come dei maiali pronti al macello, con i pass. E si tenta il dribling a favore dello scrocco totale (che è sempre cosa buona e giusta), ma il pranzo ce lo si paga in un'osteria tavernosa. L'accoglienza fu: "pensavo foste degli zingari". Scemo chi da piccolo cercava di insegnarmi che gli zingari sono le popolazioni slave o straniere in generale emigrate in Italia. Tanto per chiudere il quadretto, la cameriera che gestì bruscamente l'accoglienza era ucraina. Seconda zingara. Il pranzo fu un continuo convincere madre e figlia vicine di tavolo che la gente che segue i concerti così non è punkabbestia. Ma la teoria a Livorno è diversa. "I punkabbestia è un modo di vestirsi di alcuni drogati" dice la figlia emancipata. Terza zingara. Sistematina in albergo e comincia l'Italia Wave. Nel corso del quale non so come, ci si ritrova in un caravan caliginoso di due tipi francesi. Quarto e quinto zingaro. Cercano un festival in Italia che "questo è solo una serie di concerti, ma non un vero e proprio festival" dicono. Ascoltiamo rap francese, ci vendono una cosa e si va. Italia Wave, migliaia di zingari sparsi tra gazebo per gli snob addetti ai lavori e sottopalco. Finisce che si torna a piedi l'ultimo giorno all'albergo. Polpacci da olimpiadi. Facce sfatte. Robe sporche. Tasche vuote. Tre zingari. // Wad

Mercoledì 16 luglio
Arriviamo al punto accoglienza giornalisti e scopriamo che ci sono problemi con gli accrediti. Non tutti i nomi sono in lista e non ci sono abbastanza pass. Cerchiamo di protestare ma l'organizzazione ha preoccupazioni ben più grandi: il concerto dei Verve di stasera è stato annullato perché Richard Ashcroft ha una laringite. Passiamo il pomeriggio a cercare l'albergo che ci hanno assegnato – scopriamo che è praticamente fuori città e di mezzi pubblici quasi non ce ne sono – e prima che abbiamo mollato i bagagli e ci siamo rimessi in cammino per raggiungere lo stadio perché un SMS sul nostro cellulare ci ha invitati ad un aperitivo VIP offerto dal comune di Livorno, sono già le 8 di sera. All'aperitivo non ci fanno entrare. Non tutti i nomi sono in lista. Ci arrabbiamo. Ci prendiamo un panino che in maniera eufemistica si potrebbe definire "un po' stopposo" e una birra mentre suonano gli Appaloosa. Sarà l'incazzatura ma il math rock in prima serata proprio non si digerisce. I Ravonettes sono ottimi: sono affascinanti, ipnotici e rumorosi con qualche sfumatura shoegaze. I Linea 77 spaccano. Catalizzano l'attenzione, comandano il pubblico che puntualmente risponde a bacchetta. Ad un certo punto, prima di fare "Inno all'odio", chiedono alla gente di dividersi in due grossi gruppi lasciando così un corridoio centrale vuoto. E quando Nitto dà il segnale le due masse si scontrano l'una contro l'altra. Davvero suggestivo. Poi incontriamo l'ufficio stampa del festival, regoliamo i nostri conti in sospeso e otteniamo i pass mancanti e gli scrocchiamo anche un passaggio fino a Elettrowave. La Fortezza è una location splendida: ci sono diversi piani e per ognuno un dj set diverso. Noi andiamo nelle segrete del castello dove c'è il set di Ralf. Un lungo tunnel pieno di gente che balla. Lui è monotono, sembra mettere sempre lo stesso disco, ma l'atmosfera è bella. Ci ubriachiamo fino al mattino. Grazie ad un'anima santa – l'autista di un bus navetta che decide di deviare il suo percorso programmato e portarci fino al nostro albergo – riusciamo ad andare a dormire prima che faccia chiaro. // Sa.

(Gnarls Barkley)

Giovedì 17 Luglio
Non mi ricordo un cazzo. Birra, frutta, chiacchiere e Paolo Benvegnù. Quello che ci resta è la distanza. Live buono ma nel primissimo pomeriggio io voglio birra e frutta. Poi i Ting Tings, accompagnati dallatipadeitingtings nel backstage, con la cantante che faceva strani movimenti su-e-giù, che non erano un ballo scoordinato, ma pare avesse una specie di keyboard a terra. Tutti allo stadio. Diretta alla radio e qualche intervista. Sul palco Freshly Ground, che li avevo visti già in Sudafrica, la loro terra ed è tutta un'altra storia. La gente aspettava "Doo-be-doo" e la ebbe. Sergent Garcia rompe latinosamente il cazzo se lo hai visto più volte, ma è sempre quell'elemento salsa di garanzia. Poi Cee-Lo, uno che può salvarvi la vita. Il ciccione degli Gnarls Barkley è assurdo che vorrei essere così tra due vite. Live ottimo nonostante l'apparente mediocrità dell'ultimo disco. La gente aspettava "Crazy" e la ebbe. Giornata da one-hit band per Italia Wave. Elettrowave è tutta location e niente arrosto per alcuni. Poco importa. Posto bello. Musicalmente avviene una sorta di disorientamento chè da una parte c'è Mike Shannon, ma dove? I Maniaci dei dischi sono bravi nella loro puttan-selection. Cioè pezzi belli, classici reggae, hip hop, electro. Ovviamente quando dopo le quattro sfiorano la drum'n'bass la pista si svuota. Non lo so perché. E' passata l'estate. Non mi ricordo un cazzo. // Wad

Venerdì 18 Luglio
Ce la mettiamo tutta davvero - voglio vederli assolutamente, sono in fissa con gli Ex-Otago da 3 mesi - ma di mattina è una sfida improponibile anche per dei fan accaniti. Figuriamoci per dei giornalisti. Per cui, dopo una puntatina al mare fronte Psycho Stage, arriviamo, diciamo giusti, per i Don Turbolento, seguiti da Canadians, Vanilla Sky, e Bugo. Poi ci dirigiamo verso la Fortezza Vecchia (bellissima), ché c'è Marco Travaglio che parla e parlerà, ci dicono. Ed è vero. Dopo la conferenza usciamo più imparati, ma con un certo mal di stomaco e la consapevolezza definitiva che in Italia siamo nella merda. "La Terra Dei Cachi". E infatti, la sera suonano gli Elio E Le Storie Tese. Concerto splendido tra l'altro, ma soprattutto elegante. Prima di loro sul main stage John De Leo, solita voce stupenda, usignolo o caverna, per lui è uguale (bravo eh, ma dopo un po' stanca). Quindi arriva Tricarico che vuole una "Vita Tranquilla", e seduti dentro lo stadio, ancora abbastanza vuoto, ce lo gustiamo tranquilli. Bho. È che abbiamo ancora la pancia piena dall'Aperitivo Rock in zona VIP. SI SI SI. Poi ci dicono che attorno è tutto pieno di sbirri in borghese. Aiuto. NO NO NO. Presa male. Però i Sud Sound System, che l'energia ce l'hanno dentro e riescono a trasmetterla sempre, risolvono la situazione con un live caldo e gagliardo, perfetto per infuocare la gente e introdurre i big Elii. Ahn, poi Elettrowave, credo. Ma non ne sono sicuro… // Radio

(Offlaga Disco Pax)

Sabato 19 Luglio 2008
Oh. Ci sono i Fratelli Chimici. Lo stadio è finalmente pieno, e la differenza si sente. E anche noi siamo finalmente pieni, e la differenza si sente. Si respira come se fossimo in un festival. E il problema sollevato da un punkabbestia francese (uno dei pochi che abbiamo incontrato, viveva in un camper che era un CSO, con dentro due elfi, un pitbull e una moto da cross, assieme a decine di micro mondi…), che più che un festival era un insieme di concerti, non ci sembra più così vero. La Notte, divisa in due, sopra un palco pieno di macchinari spaziali con visual abnormi e psichedelici dietro, non lascia spazio per decidere. "Surrender!" Fatto. E balliamo tutti. Molesti. Animali. Sudati. Sognanti. Leggeri. Come se avessimo passato una giornata in una spiaggia bianca e fatto il bagno nel mare turchese di bicarbonato Solvay. Bruciati. E il tardo pomeriggio con i (mitici) Mojomatics e gli Offlaga Disco Pax (mistici) dalle sedie sdraio. Relax. E il Lungomare di Livorno al tramonto. Mica la circonvallazione esterna. Poi, prima dei Chemical Brothers, suonano gruppi a caso, che non servono a Nulla. Ma waiting for The Night, ce ne disinteressiamo tutti in modo molto professionale, con chiacchere, saluti, indirizzi mail, porchetta e vino rosso. Ché domani si parte e chissà quando ci si rivede, e le scorte di grasso saranno fondamentali per la notte… // Radio

La carta stampata
Sulla Nazione, il 22 luglio, alcuni membri di Forza Italia affermano "Rimane il bilancio di 100 ragazzi colpiti da overdose per l'abuso di anfetamine ectasy ed alcol" mentre nei giorni precendenti la parola che più spesso leggevi era "flop". Italia Wave è stato il festival degli eccessi – dell'inquinamento acustico, dei nomi internazionali troppo grandi per Livorno, delle ondate punkabbestia – e, al tempo stesso, dei risultati inconsistenti per considerare la manifestazione un vero investimento. Mah... Prima di prendere il treno vedo che attaccato alla registratore di cassa del bar della stazione c'è un articolo di un giornale ritagliato - di cui non sono poi riuscito a risalire né alla firma del giornalista né tanto meno alla testata che l'ha pubblicato - dove descriveva le misure di sicurezza prese dall'amministrazione comunale per il periodo dal 16 al 20 luglio: vietata la vendita di alcolici a tutti i locali pubblici dalle ore 20 alle 6 del mattino e un divieto "anti-bivacco" contro chi aveva intenzione di dormire in strada invece che nei campeggi convenzionati. Noi tre, alle 5 del mattino del 20 luglio, vagavamo per la città in cerca di un taxi, eravamo gli unici svegli in tutta Livorno e possiamo confermare che nessuno ha infranto i divieti. // Sa.



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L'articolo Italia Wave - Livorno di Redazione è apparso su Rockit.it il 2008-07-16 00:00:00

COMMENTI (9)

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  • utente0 16 anni fa Rispondi

    buffo e divertente peccato che non parli di musica... :=

  • utente0 16 anni fa Rispondi

    hahahahahah
    invidioso...

  • antonioilgaro 16 anni fa Rispondi

    Seguo il Wave da diversi anni e vi posso assicurare che l'edizione peggiore è stata in assoluto quella dell'anno scorso a Firenze.
    Il problemi di quest'anno sono dovuti al fatto che Livorno deve ancora adattarsi al festival e non era pronta ai problemi incorsi.
    C'è stato un forte effetto di "no-verve" (che mitico neologismo), ma questo è il rodaggio.

  • utente0 16 anni fa Rispondi

    d'accordo con molte cose. Livorno città poco servita, distratta, per nulla coinvolta in un festival gestito malino, che a volte festival non pareva per nulla in effetti. Peccato perché il luogo è bello e la fortezza vecchia una location bellissima che farebbe la gioia di un organizzatore di festival gothic. Lo stadio molto freddo con quelle bancarelle che tutto vendevano tranne che musica e i gruppi di apertura francamente tristi. Peccato che vi siate persi (o non ricordiate) il venerdì notte/mattina perché i Chrome Hoof erano perfetti, per me vera scoperta. Confermo il relax degli Offlaga in pineta, io ero su uno degli asciugamani vicino alle vostre sdraio... Che dire? I chemical valevano il viaggio dal nord est ma l'impressione è che questi mega eventi siano in pochi a saperli organizzare come si deve...

  • utente0 16 anni fa Rispondi

    dove è finito il report su italia wave??
    la censura anche su rockit? :[

  • ilariabu 16 anni fa Rispondi

    il prossimo anno ci mandate anche me!
    magari... :[

  • faustiko 16 anni fa Rispondi

    il prossimo anno il terzetto lo mandiamo in giaccae e cravatta e ci raccomandiamo di fare in modo che seguano il festival solo ed esclusivamente dalla sala stampa - esattamente come fanno i giornalisti seri, quelli alla Luzzato Fegiz per intenderci...
    :[

  • utente0 16 anni fa Rispondi

    ... io v'ho incontrato e mi siete sembrati tutto tranne che persono in grado di mettere insieme due pensieri di senso compiuto. invece delle orecchie mi è sembrato che l'unica cosa in funzione fossero le mascelle.
    qualche verità, e tante stupidaggini.. se fossi il redattore responsabile vi manderei fare il report su dolce, gabbana e gli amichetti così qualcosa "in zucca" vi entra...

  • fiz 16 anni fa Rispondi

    ahahahahahaha

    facevate ridere vedervi tutti e 3 a livorno

    passaggio di consegne :-)

    bravi