Famoso grazie ad un algoritmo: la storia del rapper diciottenne Rory Fresco

Come passare da Fruity Loops in cameretta alla Epic Records in 0 semplici passi

"Low key, niggas playing like they know"
"Low key, niggas playing like they know" - foto via Epic Records
07/09/2016 - 11:29 Scritto da Pietro Raimondi

"Basso profilo, sono una benedizione, non lo sono?". Questo verso di Rory Fresco è al momento ribaltato dalla realtà: il rapper/producer diciottenne di Kansas City sembrerebbe più un benedetto che una benedizione. Un benedetto della matematica, benedetto da uno di quei misteriosi algoritmi che stanno sotto a tutte le nostre azioni digitali. Il suo algoritmo protettore è quello che Soundcloud usa per scegliere quale pezzo verrà automaticamente riprodotto in coda a quello che si sta ascoltando.

Un algoritmo che, quasi come una divinità pagana, ha deciso un bel mattino di mettere Rory Fresco proprio dopo Kanye West e ripagare così le sue fatiche per tenere insieme il college, il lavoro da Best Buy e, cosa più importante, la musica. Così, quando ha visto le views del suo pezzo Lowkey aumentare di 150.000 unità in un solo giorno e che i magazine più grossi del web cominciavano a parlare di lui, con in mano le prime proposte da etichette via via più importanti ha avuto qualche argomento in più per convincere i suoi genitori che la sua strada è la musica.

 

Una foto pubblicata da young rory baby (@roryfresco_) in data:

 

Adesso Rory ha firmato per la Epic Records, è evidentemente contento dell'accaduto, le ragazze che gli avevano dato buca sono rispuntate una dopo l'altra, la città si divide tra chi si compiace di lui e chi lo invidia, ma forse non gli va che la sua storia diventi, come avremo pensato in molti, un paradigma generazionale. Ci tiene a ribadire in un'intervista a Bet che "è certamente una nuova epoca e tutto quanto, ma ho l'impressione che alla fine occorra muoversi ancora nella vecchia maniera, facendo il lavoro di base. Devi ancora costruire relazioni, devi ancora costruire connessioni".

Certo, a noi altri queste parole sembrano un po' troppo facili da pronunciare dopo una botta di fortuna come quella capitata a Rory, ma bisogna riconoscere che forse la matematica - nel suo caso come in altri - si è scontrata con un desiderio gigantesco: "Non ho mai progettato di essere un artista underground, voglio essere il più grande in assoluto."  

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L'articolo Famoso grazie ad un algoritmo: la storia del rapper diciottenne Rory Fresco di Pietro Raimondi è apparso su Rockit.it il 2016-09-07 11:29:00

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