LNDFK - LNDFK: ascolta in anteprima “Lust Blue” e leggi l'intervista

Per ogni risposta una foto: oggi vi presentiamo il nu-soul di LNDFK, musicista italo-tunisina di stanza a Parigi

Foto Profilo è la nostra rubrica di interviste con la quale continueremo a seguire la nostra vocazione primaria: presentarvi validissimi e nuovi artisti italiani. Le regole sono semplici: con ogni risposta, una foto. Oggi la protagonista è LNDFK, nuova artista di casa Feelin' Music che uscirà il prossimo 11 novembre con il suo primo lavoro intitolato "Lust Blue". Ve lo facciamo ascoltare in anteprima, assieme ad una chiacchierata con la stessa LNDFK.

 

Sei nata nel 1990 a Sousse, in Tunisia, ma sei cresciuta a Napoli per poi finire a Parigi, dove abiti al momento. Come hanno influenzato la tua personalità e la tua creatività queste tre città, molto diverse tra di loro ma legate da un filo rosso abbastanza evidente?
La Tunisia è la terra da cui provengo e in cui ci sono le mie radici. Pur non avendo vissuto lì per molto credo che quei luoghi mi abbiano lasciato un ricordo, un’emozione, che, attraverso la mia arte, cerco di tenere in vita. Sono infatti alla continua ricerca di segni e storie che riguardano quel mondo per me ancora inesplorato e verso cui nutro una profonda curiosità. Napoli è una città affascinante nella quale però io non mi sono mai riconosciuta. È stata comunque fondamentale per incontrare persone con cui ho collaborato e condiviso il mio percorso artistico e che mi hanno influenzato moltissimo. È una città molto viva e con molti musicisti che purtroppo hanno poco spazio per esibirsi e davvero molte difficoltà ad essere supportati dalla realtà sociale. Per questo ho deciso di esplorare Parigi, una città che offre mille ispirazioni. In questa città la musica gioca un ruolo fondamentale nella società e puoi trovarci una moltitudine di culture diverse che si integrano alla perfezione tra loro anche musicalmente. Non so quanto ancora resterò qui, ma mi auguro di trovare presto un posto nel mondo in cui potermi sentire a casa.

Quali sono le storie di cui racconti nei quattro pezzi che compongono "Lust Blue”?
Le storie di “Lust Blue” sono molto legate alla mia esperienza di vita e il disco si compone di quattro delicate tracce, che somigliano a degli haiku. Non sono raccontate storie esplicite, se non in “Souleyes” che parla di un amore finito, ma sono impressioni quasi come delle istantanee di momenti e frammenti della mia realtà.
Non ho avuto una vita semplicissima, la musica per me ha un effetto catartico e mi purifica dalle inquietudini. Allo stesso modo, mi piacerebbe regalare lo stesso a chi ascolta: un’esperienza positiva e di guarigione. “Think Beautiful” infatti esorta a pensare positivamente e a guardare sempre la bellezza e ad ispirarmi è stato il Crocus, un fiore molto resistente che sboccia anche nelle condizioni più ostili come il ghiaccio, nel quale mi sono rispecchiata. In “Catch Your Breath” voglio comunicare la sensazione del “riprendere fiato” costruita con vocalizzi e respiri che rimandino all’immagine di risalire a galla e a quella dell’orgasmo. Nell’ultima traccia,“Tell Me Why”, con il testo di A.l.l., è manifestata un’atmosfera lisergica, paragonabile ai cicli della vita e al sogno, nella quale l’ascoltatore possa perdersi.

Dall'artwork del disco al teaser di presentazione si percepisce distintamente il tuo interesse e attenzione per l'arte. Qual è l'immaginario che ti ha ispirato per questo primo lavoro?
Il mio artista preferito in assoluto è Mark Rothko e mi ha sempre colpito l’incredibile potenza espressiva dell’espressionismo astratto. Sfociando quindi nella contemporaneità di Pantone, ho cercato di sintetizzare tutto ciò con elementi naturali, la terra e l’acqua, e con l’evocazione della mia terra d’origine. Dal punto di vista concettuale invece la mia ispirazione è stata l’idea contemporanea della figura femminile, a cui è legato il concept di “Lust Blue”.
Nel 2016 è all’ordine del giorno vedere donne svestite che condividono su i social cose di sé che dovrebbero restare private, disposte a svendere il proprio valore solo per una mera approvazione maschile. In questo genere di circostanze sento più affine l’idea di nascondere il mio volto dietro dei cartoncini blue, una sorta di burka, ponendo l’attenzione solo sulla musica: mi riconosco di più in una donna ninja che combatte fiera in un paesaggio desertico che in quel tipo di donna occidentale remissiva.

L'ep è pieno di sample, anche di suoni per così dire "non convenzionali" che hai catturato assieme a Daryobass: quali sono gli oggetti che avete utilizzato per costruire la texture dei pezzi?
Gli oggetti utilizzati sono veramente molto vari. Abbiamo ad esempio campionato il suono del ghiaccio in un bicchiere di vetro, suonato come uno shaker nella traccia “Think Beautiful”. In “Catch Your Breath” abbiamo costruito dei frammenti del beat campionando il suono della mia voce, successivamente pitchato, mentre le ritmiche sono state costruite campionando il suono della voce di Daryobass che ha prodotto dei suoni percussivi, beatbox, effettandoli e post-producendoli. Nella traccia “Souleyes” la maggior parte dei suoni che compongono la drum sono stati suonati da noi, tutti gli shaker, i clap e suoni di spazzole. In “Tell Me Why” il suono delle monete che rimbalzano in una mano, il click di una macchina fotografica vintage ritrovata a casa dei miei e tantissimi altri suoni percussivi registrati e post-prodotti in collaborazione con Bonbooze.

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L'articolo LNDFK - LNDFK: ascolta in anteprima “Lust Blue” e leggi l'intervista di Nur Al Habash è apparso su Rockit.it il 2016-11-09 16:04:00

COMMENTI (1)

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  • spirito 8 anni fa Rispondi

    Bellissimo. Mi ricorda Ibeyi e Juana Molina, comunque originale e ben suonato