“It's a beautiful life” (feat. Rockwell Knuckles)

“It's a beautiful life” (feat. Rockwell Knuckles)

Guido Elmi

2015 - Cantautoriale, Rock

Descrizione

Guido Elmi, storico produttore artistico di Vasco Rossi da oltre trent’anni, ha deciso di mettersi in gioco svelando per la prima volta le sue composizioni, tra vita vissuta, esperienze personali e nuova consapevolezza: un pugno nello stomaco per un’inaspettata, intensa e spietata scrittura. Il singolo “It’s a beautiful life” è accompagnato dal videoclip e in uscita per la Liquido Records. L’idea di questo brano nasce due anni fa e si ispira al linguaggio di una ragazza, da poco uscita da un master in comunicazione. Nelle conversazioni, anche in quelle private, non poteva proprio fare a meno di inserire parole come meeting, staff, loop, feed back, trading e via dicendo. Parallelamente, fino a poco tempo fa, in televisione andava in onda uno spot pubblicitario dove si criticava decisamente l’abitudine di usare termini inglesi al posto di quelli italiani. Come sempre, la verità sta nel mezzo. “It’s a beautiful life” raccoglie molti termini anglosassoni per descrivere ironicamente alcuni aspetti della vita di un manager rampante e tardo edonista. Reminiscenze di alcune letture anni ottanta/novanta (“American Psycho” di Bret Easton Ellis, “Brightness Falls” di Jay McInerney o “The Bonfire of the Vanities” di Tom Wolfe) hanno fatto il resto. Nel brano anche Rockwell Knuckles, un giovane rapper di St. Louis (Missouri) che contrasta, con la sua interpretazione, la narrazione della “beautiful life” del protagonista. Il videoclip si ispira alle visioni e agli incubi delle pellicole di David Lynch nonché alla filmografia che sfiora o approfondisce questi argomenti come Wall Street, Margin Call o The Wolf of Wall Street. Il finale rimanda al film “Il falò delle vanità” di Brian de Palma tratto dal citato romanzo di Tom Wolfe, con particolare riferimento alla scena dove Tom Hanks e Melanie Griffith sbagliano strada e si ritrovano nel Bronx. Le prime creazioni di Guido erano veramente minimali: un loop elettronico, qualche suono di sintetizzatore e due lick di chitarra. Poi Vince Pastano, co-produttore del brano, ha inserito vari intrecci armonici sopra la base iniziale e partendo da un suono di arpa ha lavorato su contrappunti melodici ispirati alla musica di Sakamoto fino a cambiare notevolmente l’aspetto dell’arrangiamento. Poi il tutto ritorna a Guido che sul lavoro di Vince inserisce una serie di nuovi loop elettronici, un paio di synth bass e una fuzz-guitar molto acida. Un lavoro decisamente a quattro mani. La voce è stata registrata nello studio di Guido da Antonello D’Urso che ha poi provveduto al missaggio nelle ExCantine di Imola. La voce di Rockwell Knuckles è stata registrata a N.YC. da Marc Urselli. Il tutto è stato poi portato da Maurizio Biancani alla Fonoprint per la masterizzazione.

Credits

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