Home - via Mail, 12-06-2009

(Foto di Antonio Campanella)

"The Rigth Way" uscirà a settembre, ma potete già trovarlo ai loro concerti e, tra qualche settimana, ascoltarlo su Rockit. Vi consigliamo di seguirli, gli Home: sia perchè dal vivo danno il meglio, sia perchè con questa ultima uscita hanno messo a punto una formula su cui lavoravano da tempo, e il risultato è una bomba pop. Sicuramente uno dei migliori dischi dell'estate. L'intervista Mario Panzeri.



Rispetto al disco d'esordio "The Right Way" suona molto più rock restituendo bene la carica dei vostri energici live: è stata una scelta voluta o il risultato della ragionata vita da sala prove (che so appassionarvi molto)?
E' stata una naturale evoluzione della nostra vita artistica. Grazie ai live i nostri vasi adrenalinici si sono aperti e non abbiamo fatto niente per richiuderli, con il risultato di una serie di canzoni e di una scelta nella loro registrazione, molto più selvaggia rispetto alla nostra prima esperienza discografica. Non siamo legati ad una filosofia ben precisa durante la composizione, e neanche a un particolare genere, ci sentiamo liberi di sviluppare quello che più ci sorprende in sala prove (dove passiamo come hai detto tu, un bel po' di tempo….), ed è quello che poi ci stimola e porta ad effettuare determinate scelte.

Quanto sono durate le registrazioni rispetto ai sei mesi di gestazione di "Home Is Where The Heart Is"? Soddisfatti del parto, è stata dura?
All'inizio delle registrazioni non avevamo preventivato una tempistica breve per terminare l'album. Supportati anche da Manzanilla, avevamo scelto di non risparmiarci niente per sviluppare le nostre composizioni. Ovviamente i tempi si sono dilatati per una serie di inconvenienti, ma anche per una elevata nostra volontà nel dare il meglio in ogni pezzo. Ogni canzone ci soddisfa pienamente, non abbiamo nessun rimpianto e abbiamo soddisfatto ogni nostra curiosità negli arrangiamenti, con un risultato strepitoso per noi. Non è stata dura, è stato un piacere, è stata più dura tenere a bada l'etichetta che alla fine fremeva per l'uscita, ma si sono arresi anche loro alla nostra faccia tosta.

A proposito, "The Right Way" esce per Manzanilla, Tea-Kettle Records e Shinseki: spiegateci la ragione di questo ménage à trois
Manzanilla è l'etichetta anche del nostro primo album. E' gestita da persone che hanno creduto sin da subito in noi e con loro abbiamo intrapreso anche questa seconda fatica dato che abbiamo vedute comuni e reciprocamente ci fidiamo l'un l'altro sul piano professionale e artistico. Tea-Kettle invece è un ottimo partner che è stato scelto per gestire in modo più completo la comunicazione e i rapporti con l'estero per gli Home. Shinseiki cura le edizioni per conto di Audioglobe, che è il distributore nazionale.

L'album lo possiamo trovare solo ai concerti o sarà distribuito anche nei restanti negozi di dischi (così, per capire se ci credete ancora nella vendita della musica registrata o se pensate che la via migliore sia quella dei concerti, visto anche il migliaio di copie vendute di "Home Is Where The Heart Is")?
L'album sarà nei negozi da settembre. La distribuzione è comunque necessaria perché i vecchi feticisti disposti a passarsi un giorno intero in un negozio di dischi ci sono ancora, per fortuna, e orgogliosamente dichiariamo di esserlo pure noi. E' ovvio che non avendo la potenza mediatica di chi fa ancora i numeri nonostante l'evidente crisi, il nostro canale principale restano i concerti. Li non si mente con paraculaggini e false promesse da Myspace e webzine. Se riesci a convincere tramite la tua esibizione ad acquistare il tuo disco in un locale, dove è più facile che i soldi vengano giustamente spesi in alcool, hai colpito nel segno.

"The Right Way" oltre che poggiare su immortali giri blues colpisce soprattutto per gli accorti arrangiamenti: una prova è "Finally A Song", una ballata per violino e pianoforte da ululare abbracciati al bancone alla chiusura del pub… Come è nata? Sapete che ha un retrogusto molto più "stout" che "ale", insomma che sa più d'Irlanda che d'Albione? Un caso?
Molte volte nello scrivere musica ci si imbatte anche in aspetti inconsci della propria mente. Quello che ci hai fatto notare di "Finally A Song", ne è un esempio. Noi infatti, amiamo la musica irlandese come quella suonata dai Planxty e dai più punk e attuali Flogging Molly. Sarà anche colpa delle miriadi di Guinness che ci scoliamo, fatto sta che a pensarci in questa canzone si ritrova qualcosa dell'Isola Verde. Il triste testo che riguarda una ragazza che per nove anni aspettava una canzone da uno di noi, e se la ritrova solo quando se né andata, gioca con il contrasto della base piuttosto allegra che l'accompagna. Una delle canzoni che più ci ha impegnati in studio, perché non avevamo idea di come arrangiarla. Nonostante la sua gestazione abbia rallentato la fine delle registrazioni, era nostro desiderio cementare i sentimenti di ognuno di noi su questo disco. La dimostrazione di come sia necessario mettere da parte urgenze materiali per assolvere doveri verso la propria sensibilità. A nostro avviso usare l'arte come terapia per sé stessi porta a creare grandi canzoni, come questa.

"Do What I Do" e "Devil's Courtesy" sono gemme pop primaverili, tipo gonne svolazzanti per la città, sorrisi illuminanti e occhiolini, insomma a mio avviso due ottimi singoli che ben evidenziano il salto di qualità della vostra scrittura, capace di slegarsi da quegli stereotipi che imbrigliavano un po' il primo album, che era sì finemente cesellato ma a tratti un po' ridondante...
I nostri testi per la maggior parte sono storie di vita vissuta… storie che possono essere particolari o talvolta già sentite ma comunque vere, che hanno approfondito la nostra esperienza… questo forse ci ha resi più saggi, sensibili, forse più capaci ad esprimere i nostri pensieri. Non per questo rimpiangiamo la semplicità e se vuoi anche la superficialità dei testi trascorsi e, perché no, futuri…. questo molte volte lascia più libertà all'interpretazione soggettiva del pezzo stesso.

Verona, la sua provincia, il Veneto: vorrei un sincero parere sull'evoluzione della (vostra) vita nell'impoverito nord-est, se si continua a suonare in giro, se la musica riesce ancora a smuovere la gente a credere in qualche cosa (futuro?) migliore... E come vedete la vostra carriera di musicisti in Italia? Riuscite a sbarcare il lunario?
Abbiamo un'ottima agenzia di booking, la Blitzstudio, che ha sempre lavorato molto bene con noi. Grazie poi alla nostra credibilità live, le occasioni per suonare in giro non ci mancano. Con uno slancio di ottimismo e peccando anche di presunzione, confidiamo poi nel feedback di "The Right Way" per ampliare ancora di più il nostro curriculum live. Non abbiamo mai visto la faccenda di suonare in giro come un sacrificio, quella del musicista è una vita fatta di compromessi. Il nostro amore per la poetica e la musica che esprimiamo ci danno un incentivo per accettare situazioni dove non abbiamo un immediato e significativo ritorno economico, ma come è già successo, nel lungo termine porta a risultati più importanti e fruttiferi. E' una questione di pazienza e di quanto si crede in quello che si fa, probabilmente.

Si prevede per voi una bella estate ricca di concerti: c'è qualche data che attendete con particolare trepidazione? C'è stato qualche gruppo con cui avete condiviso il palco che ultimamente vi ha impressionato e da cui avete tratto ispirazione o imparato qualcosa?
Il 2 luglio al Rafanas di Rovereto, con James Taylor Quartet. Uno di quelli che girava nei nostri stereo nella nostra adolescenza. Insomma il coronamento di un piccolo teen-dream. Ma teneteci d'occhio anche questo autunno, li inizieremo il vero e proprio "The Right Way" tour…

Qualche realtà italiana a cui vi sentite affini e che dovremmo conoscere?
Non ne abbiamo idea. Abbiamo suonato con parecchi gruppi, ma dirti a quale ci sentiamo vicini è un dilemma estremo. Non ce la sentiamo di avvicinarci a una scena piuttosto che a un'altra, non per repulsione, ma per onestà rispetto a chi invece crede in un determinato genere. Perciò cogliamo l'occasione per avere uno slancio di sfacciato campanilismo e letteralmente fare pubblicità a chi conosciamo, e consigliamo a tutti di ascoltare gli impegnati Ultimo Attuale Corpo Sonoro che fanno capo alla nostra etichetta, Manzanilla, e di seguire i concerti Rock'n'roll della nostra agenzia booking, Blitzstudio.

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L'articolo Home - via Mail, 12-06-2009 di Mario Panzeri è apparso su Rockit.it il 2009-06-15 00:00:00

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