Konsentia Sottovoce 2001 - Rock, Etnico, Elettronica

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A volte capitano delle cose strane, pur vivendo in una piccola città come Cosenza ed operando nel campo musicale da diversi anni. Sia a me che ad Angelo, accomunati dal medesimo cognome, è capitato di sentire parlare l’uno dell’altro senza mai incontrarsi. Per quello che mi riguarda negli ultimi mesi molte persone mi chiedevano lumi su questo progetto dei Konsentia, senza che io potessi esprimermi non avendoli mai visti suonare dal vivo, ne avere ascoltato alcunchè prima di questo cd.

Ci ha così pensato la CNI a rompere l’invisibile barriera, con l’invio di questo “Sottovoce” opera prima di questo quintetto che recupera, modernizzandolo, l’antico nome della città dei Bruzi. Un gran bel cd che riesce a miscelare sapientemente tradizioni popolari e suoni dell’era digitale, pur se tutto registrato con strumenti analogici. Il biglietto da visita è affidata ad una calda versione dub del tradizionale “Riturnella”, che risulta stupefacente in questo intelligente rifacimento. La successiva “Konsentia” stravolge il ritmo in chiave techno e fa il paio con “Gente cum’attia” spietata disamina del vivere quotidiano in una città del sud, dove le esigenze quotidiane spengono gli ardori culturali. Il rap di questo brano amplia la proposta di questa formazione che lavora sul dialetto cosentino da associare ai ritmi da club londinese. Ad una lettura superficiale questo esperimento può sembrare un azzardo, ma in realtà rappresenta uno dei punti di forza del progetto che va migliorato nella fase vocale, non perché la voce di Angelo Sposato non sia adeguata, quanto per l’inevitabile raffronto che si farà con Raiss degli Almamegretta, al momento difficilmente eguagliabile.

Ma questi sono piccoli dettagli perché la sostanza del disco aumenta con il passare dei minuti e tocca il culmine nell’episodio centrale di “Suoni e rumori” un trip hop con versione alternata in chiave jungle che mostra uno spessore insospettato. Ritmi avvolgenti anche per “L’ultima nuttata” a mio avviso uno degli episodi migliori del cd, concluso da una barricadera title track che rimanda all’area dei centri sociali avendo però il pregio di non perdersi in banali slogan.

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La recensione Sottovoce di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2002-01-11 00:00:00

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