Salvo MizzleVIA ZARA2014 - Grunge, Alternativo, Acustico

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Cantautore alla ricerca dell'originalità: non è tutto perfetto, ma ben riuscito.

Salvo Mizzle è un cantautore alla ricerca dell’originalità. Alla fine qualcosa gli riesce meglio e qualcos’altro dev’essere sistemato. Il suo esordio “Via Zara” tutto sommato è una buona partenza e sicuramente guadagna qualche punto in più grazie alla simpatia che traspare da testi ironici e sempre attenti.

I primi brani infatti sono i più divertenti, almeno nella melodia, tra questi “Unoraquekkenduro” e “Sesso matto a Malibù”. La prima è fatta di urla stridenti, è un affetto che finisce e dà voce alla disperazione ossessiva della donna che ripete "un’ora è quel che duro se mi lasci sola". La seconda è poco impegnativa, decisamente orecchiabile e punta forte sull’ironia del testo.
Non sono i brani più riusciti, perché il disco è un crescendo di qualità: “I giorni di Coppelia” e “Il salto” hanno tanto dei Marta sui Tubi, ma la seconda si fa più energica e diretta nel parlare di un addio, di “un salto” verso l’ignoto.
Una delle più belle è l’omonima “Via Zara” che scorre attraverso 6 minuti e 20 di chitarra acustica e chiara attitudine cantautoriale moderna, senza disdegnare momenti in cui la voce sale e trascina nel regno di Zara, il luogo in cui è nato il disco, nonché la casa di Salvo Mizzle. Ricorda a tratti i Verdena in veste acustica e il suo "m’infetto di te" rivela pure una certa inclinazione romantica. Altro brano che merita è “Piove la neve”, in cui il verso "scusi signore, avrebbe mica da accendere la vita?" rivela la poesia di un testo breve steso su una melodia originale che si apre con note di piano sintetizzate solo alla fine in suoni interplanetari e penetrati.

Nel complesso il disco non è male perché unisce la semplicità alla sofisticatezza, melodie allegre a temi più impegnati, brani orecchiabili ad altri lenti e più romantici. Salvo Mizzle può fare qualcosa di veramente buono, ha un bel talento sia nelle scelte musicali che nella scrittura dei testi. Impregnato della musica alternativa italiana anni ’90, riesce nell’arduo compito di tirare fuori qualcosa di nuovo, di “suo” e ben riuscito. Bene così.

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La recensione VIA ZARA di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2014-05-28 00:00:00

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