Vado subito al punto. Ho ascoltato più volte le cinque tracce e se c’è una cosa che principalmente non mi piace è l’accoppiamento voce-sound, fin dal primo ascolto. Il tutto suonerebbe un po’ diverso modificando il suono della voce (precisiamo: quella di Marco è ottima, non fraintendetemi, ma forse troppo impostata). Poi non sempre la scelta dell’italiano risulta felice, come in questo caso.
Quando ascolto un disco immagino un tipo di voce che accosta una certa musica. Inoltre il sound agile, possente, è troppo spesso imbalsamato in quelle formule di stoner, post metal e grunge. Nessun particolare sussulto o entusiasmo quindi. Consiglierei di costruire i futuri pezzi giocando maggiormente con gli strumenti, compresa la voce, che non deve avere per forza una linea melodica. Anche il sound che spesso pecca di prevedibilità potrebbe averne ripercussioni positive. Insomma alla prossima.
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La recensione Egomotel di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2006-04-20 00:00:00
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