Ecos

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2018 - Indie, Pop rock

Descrizione

- Quello degli Ecos è un rock “di accompagnamento” adatto ai pensieri di tutti quelli che almeno una volta si sono sentiti invischiati nella vita prima ancora di sentirsi coinvolti.
Non è difficile riconoscere il sound tipico del rock alternativo italiano e, se aggiungiamo Bologna a tutte queste coordinate, riusciamo a ricostruire la scenografia delle immagini raccontate.

Stiamo parlando di quella musica che si avvicina alla narrazione di una storia.
In ogni brano si riconosce il profilo di personaggi o forse solo le loro ombre e gli stati d’animo.
L’ascolto può lasciare un po’ spaesati, o si può avere l’impressione di non riuscire a trovare un punto di osservazione per comprendere la storia, ma il gioco è proprio questo: un salto continuo fra l’interno e l’esterno, fra la coscienza, il ricordo e la realtà.

Ascoltare e comprendere tutto non è sempre necessario, basta cogliere una frase e continuare per vie personali perché certe canzoni rimangono subito sulla lingua con un sapore che assomiglia allo stereotipo sempre verde di una sigaretta appena accesa all’alba di un mattino insonne.

Il sound che si srotola ne “Il mio mostro” ha il sapore rock che si mescola all’espressione autorale attraverso parole che a volte sono in risonanza e a volte fanno frizione.
Questo è quello che succede quando si decide di raccontare la vita che ti prende in giro, lasciandoti la sensazione di essere sempre in ritardo senza capirne il motivo.
“Nato tardi” forse prova a dire questo: essere fuori tempo e fuori fuoco capita a tutti, per altri è un’attitudine.

Quello che rimane dopo l’ascolto di questo omonimo album di debutto è la sensazione che a ciascuno di noi in diversi momenti della vita e a differenti latitudini capita di inseguire un ricordo, un desiderio o una promessa come quella urlata nel brano “Settima”. La ascolti e per qualche motivo ti sembra che ci sia nascosta una donna cannone da salvare o da portare via lontano. Ma meglio non scommettere su come andrà a finire perché queste storie non hanno mai una fine.-
Susanna Costantini

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