Descrizione

Tradizione Elettrica è l’album di debutto del duo Luca Faggella/Giorgio Baldi per Goodfellas. Una coppia di veterani che ha già avuto modo di confrontarsi nel disco del 2010 Ghisola – anch’esso pubblicato dall'indipendente romana – e accreditato al cantautore labronico Luca Faggella. Nelle 10 tracce che compongono questa più strutturata collaborazione, intesa propriamente come un lavoro a 4 mani, i protagonisti ci tengono a ribadire come la sei corde elettrica sia centrale, prendendo le mosse dal rock dei tardi sessanta fino ad incappare nei vorticosi circoli del post-punk americano e della wave britannica. Come abbeverarsi al songbook di Wall of Voodoo, Joy Division e Bauhaus, pur mantenendo una forte identità territoriale. E’ qui il distinto timbro di Faggella a fare la differenza, il suo crooning ha radici antiche: dal solenne Scott Walker alla strada così come narrata da Lou Reed, passando per grandi e piccole leggende nazionali come Luigi Tenco e Fausto Rossi. Quasi integralmente eseguito dal duo, il disco conta anche sui contributi di Max Gazzé (al basso in “Vipere” e nella traccia che titola il disco, dove troviamo ai cori Bianca “Jorona” Giovannini), Stan Ridgway e Pietra Wexton (“Olimpia”), Rhò, Pit Capasso e del sorprendente Gimmi Santucci (autore dei testi di Gazzé) in un cameo che lo vede per la prima volta impegnato al canto.

La copertina del disco - si tratta dell’opera “Titor” firmata da Paolo Guido - è parte integrante dell'album, emblema di questo viaggio nel tempo che è Tradizione Elettrica.

Un progetto che per sua natura lancia un ribaltamento di prospettive, basato anche sul confronto interdisciplinare. Musica e arte visiva, con la premessa che ove coesisteranno sguardi trasversali, contaminazioni e commistioni, lì si potranno generare nuove riflessioni. Tradizione Elettrica esplora i confini tra diverse narrazioni e, sulla sottile linea di separazione tra un linguaggio e un altro, affida la propria immagine a Paolo Guido, promettente artista Pop Surrealista, che firma l'artwork dell'album.

Giorgio Baldi: collaboratore storico e produttore di Max Gazzé, da “La favola di Adamo ed Eva” (Virgin Music, 1998),“Max Gazzè” (Virgin, 2000) e “Quindi” (2010), con cui partecipa a tre edizioni del Festival di Sanremo (“Cara Valentina”, “Una Musica Può Fare”, “Timido Ubriaco”). Collabora con Niccolò Fabi per la realizzazione del brano “Vento d’estate” (1998). Compositore, musicista, arrangiatore e produttore con Raf (album “Ouch”, Warner 2004) e “Passeggeri Distratti” (Sony, 2008). Con Raf sarà anche in diversi tour come chitarrista dal 2002 al 2006. E' il chitarrista di Stan Ridgway (Wall of Voodoo) nel tour italiano del 2005. Compositore di colonne sonore: tra le altre "Road to L, Lovecraft in italia" di Federico Greco e di sonorizzazioni, (per Rai 2 “Voyager”, per Discovery Channel, Rai Sat). Giorgio Baldi ha pubblicato tre album di brani strumentali a supporto di cataloghi d'arte contemporanea: “Furore – Pop Surrealism” (2008), “Inside Nostalghia” (2008) e “Venenum et Medicamentum” (2009), tutti per la Dorothy Circus Gallery di Roma. Nel 2010 lavora come co-produtore, compositore e chitarrista agli album “Quindi?” di Gazzé e “Ghisola” di Luca Faggella e come nei tre anni precedenti è in tour con Gazzé.

Luca Faggella mette in scena Faggella canta Ciampi nel 1996, nel '98 lo spettacolo “Mezmerism” ispirato alle tradizioni musicali ebraiche, sia yiddish che sefardite rielaborate nell'album “Tredici canti” (Rockatta/Storie di note 2002) per il quale riceve il Premio Tenco/SIAE come “miglior autore emergente”. Nel 2004 con Fetish (Rockatta/Storie di Note), si presenta nella veste di chansonnier dark. Segue l’album dal vivo Questa notte suona forte, tutto bene (DDF, 2007). Nel 2008 collabora con Louis Bacalov all'inedita "Canzone dei Ministri" sull'album di omaggio a Sergio Bardotti: "Bardoci". Nel 2009 e 2010 riceve la Targa Leo Ferré dedicata prima a Jacques Brel, l’anno seguente a Piero Ciampi, come loro buon interprete e erede di una tradizione rinnovata degli chansonniers. Come attore, è stato diretto da Michelangelo Ricci, interpretando Jarry (Ubu Re), Beckett (Finale di Partita) e Borges (La biblioteca di Babele), da Massimo Luconi (Bianciardi/Ciampi), e Maria Teresa Pintus in Poesia ‘70. Nel 2011 pubblica per Zona Editrice il racconto “Maremma Sangue” insieme con le “Tredici Poesie” e i testi di tutte le canzoni.

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