Descrizione

Desiderio d’argento come quel formicolio che parte dal dolorante gomito e fluisce fino alle dita ansiose di una simbiosi con un basso o una chitarra elettrica, una tastiera o delle bacchette... Argento come le corde metalliche che tormentano i polpastrelli... Ma anche quel vuoto che nasce dall’assenza di poesia, per questo inesorabile è la sperimentazione, lo scrutarsi dentro alla ricerca di briciole: nascono visioni, immagini che scolpiscono poi parole, ed echi suoni rumori, un lungo viaggio onirico, incredibilmente reale, palpabile, vivibile sulla pelle liscia del sudore della fatica, e lo scivolio nel cuore dell’arte, unica vera mente che guida l’esistenza di un matto, un solo ed umile tentativo di cospirazione su se stessi: deboli e non senza colpe.
L’invito al viaggio si nasconde nelle trame di suoni liquidi in cui annega la vista. D’improvviso ti trovi per una strada confusa, nella luce che cola dai lampioni. Si sciolgono le suole delle scarpe e rimani invischiato in una fanghiglia di tamburi e corde di basso. Passeggiare diventa un’impresa da eroi, e allora preferisci scendere sott’acqua, misurarti con le alghe striscianti. Il mondo è una vasca di bolle. Inutile affannarsi per tentare improbabili risalite, si ingollerebbero solo litri di scorie. Meglio lasciarsi trasportare dalle correnti, a costo di perdere l’orientamento. Vieni sbatacchiato a destra e a manca, senza requie, in un vento di lacrime e sale. Ed è qui che accogli l’invito, qui inizia il viaggiio. Preferibilmente ad occhi chiusi, per ricordarsi che a volte si resiste nell’abbandono totale. Nel sogno si prolunga la vita.

Credits

COMMENTI (1)

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  • kasparhaus 9 anni fa Rispondi

    Un viaggio nei colori e nei suoni di pura sperimentazione, testi succulenti, complimenti, bravo!