Descrizione

E' disponibile in formato digitale e Cd per la label toscana Funambulo (distribuzione Audioglobe/The Orchard) - "UNO" il primo ed unico album di inediti della storica formazione napoletana dal sound art-psycho-rock.

Il gruppo formato da Davide Munno (voce e chitarra), Cristiano Della Monica (percussioni e batteria), Davide Della Monica (chitarre e voce), Massimo D'Avanzo (plettri e fiati) e Fabio Piras (basso), dopo aver registrato cinque brani pubblicati in alcune compilation, e vinto prestigiosi contest (Anagrumba, Arezzo Wave, Rock Targato Italia) e fatto concerti sù e giù per lo stivale, si sciolse senza mai pubblicare un disco.

Come schegge impazzite i componenti della band iniziarono a collaborare con altre entità artistiche e parteciparono ad altre esperienze artistiche portando in dote il loro sound e la loro attitudine musicale.
Da citare le partecipazioni in nuclei fondamentali per il rock italiano inizio anni duemila come i PGR (ovvero la rifondazione dei C.S.I.) e Ginevra Di Marco ma tracciarono anche la via italiana al folk di matrice balcanica e greca con lo storico collettivo politico-viaggiante la Mescla.
Gettano le basi per la nascita del progetto come Food Sound System con Donpasta ma soprattutto collaborano, realizzando le musiche, agli spettacoli del Circo de la Sombra, e delle seguenti produzioni della compagnia EIA, Capas e InTarsi.

UNO è un album composto da canzoni scritte da Davide Munno, che prematuramente ha lasciato la vita terrena, e arrangiate e prodotte con i fratelli Cristiano e Davide Della Monica. Le canzoni risalgono al secondo segmento di storia della band che inizia nel 2004 quando riprendono il vecchio discorso interrotto nel 1995. Le tracce sono state realizzate principalmente in studio a casacuma, alcune in giorni di ritiro a San Marco di Castellabate, altre nello studio di Diego Olimpo a Pozzuoli e altre ancora iniziate da Davide a casa propria ma tutte terminate negli ultimi due anni da Cristiano insieme al fratello e ad amici musicisti con cui i gatti hanno condiviso musica e vita o che hanno avuto il piacere di partecipare al lavoro con i propri strumenti e talenti. L'elenco è lungo e parte da Gaetano Munno, il fratello di Davide, che ha diviso le parti mancanti di basso con Ale Innaro (EPO, "4 Grana) e Fabio Piras (presente con un omaggio di basso stick), Marco Di Palo con il suo violoncello, i violini di Lino Cannavacciuolo e Osvaldo Costabile; Mario Capomazza, Pino Chillemi, Massimo D’Avanzo, che hanno arricchito il lavoro dei plettri; Charles Ferris che ha spruzzato trombe e Ginevra Di Marco che ha regalato la sua voce nel brano che dà il nome all’album e con la quale prosegue una storia - artistica e di fratellanza - ormai decennale.

UNO, su proposta di Ginevra e Francesco Magnelli, esce con la loro stessa etichetta la Funambulo di Andreino Salvadori e gode di una distribuzione sia fisica che digitale.
Tutto il lavoro è stato voluto e seguito dalla famiglia dei gatti allargata e infine cofinanziato da un friendsfunding di amici, familiari, che ha permesso di investire maggiori risorse nelle fasi finali di mix e mastering (con sessioni al Monopattino di Peppe De Angelis (già collaboratore di Vinicio Capossela, Brunori SAS, Marlene Kuntz, Negramaro, Daniele Silvestri, Verdena, Afterhours, Almamgretta, Bluvertigo ...) e al Macinarino da Lorenzo Moka Tommasini (collaboratore di Hector Zazou, Gianni Maroccolo, Piero Pelu, Carmen Consoli, Ligabue, Negrita, PGR (ex-CSI), Marlene Kuntz, Jovanotti, Cristina Donà, Ginevra Di Marco, Blaine Reininger (Tuxedomoon), Andrea Chimenti, ...), e infine da Max Carola (ha collaborato con Pino Daniele, Enzo Avitabile, James Senese, Enzo Gragnaniello Tullio De Piscopo, Zooming On The Zoo ...) al Maxsound studio.

I Gatti iniziano il loro percorso nel 1995 quando, dopo anni passati tra strumenti e macchine all'interno dell'inesauribile officina che era il laboratorio musicale Orpheus a Bagnoli, punto di riferimento di tanti artisti dell'epoca, si trovarono puntati addosso i fari di pubblico e addetti ai lavori, lasciandosi accecare e mettere in fuga, tradendo così le aspettative dei tanti che seguivano l'itinerario artistico sicuramente sui generis del gruppo, che riempiva un vuoto nazionale con un pop- rock a volte frizzante e veloce, a volte largo e languido, tra ritmi dispari e circolarità.
I componenti della band provenivano da esperienze diverse, spesso dirette (come la scuola Guitarcraft di Robert Fripp), che hanno influenzato insieme agli ascolti la loro musica, intrisa di forti riferimenti britannici ma al contempo ben radicata della cultura mediterranea e partenopea.

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