MAYA

MAYA

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2015 - Rock, Alternativo, Post-Rock

Descrizione

Il nostro primo EP. Maya è la Dea indiana dell'apparenza, l'inganno e l'illusione. Il suo "velo" copre interamente la realtà, mostrandocela come qualcosa di logico, perfetto e razionale. Ma la verità che si nasconde sotto è ben diversa. In questo nostro primo lavoro abbiamo voluto esplorare temi in parte filosofici, in parte intimisti, a volte quasi scientifici. Filo logico dell'EP è infatti la visione del mondo, il rapporto contorto Io-Realtà, e quello, quasi perverso, Io-Società. L'ordine dei pezzi è anch'esso significativo: si comincia con Land of Emptiness, con il quale si aprono gli occhi, ancora con una certà difficoltà, su quella che è appunto una terra ormai vuota e arida, nonostante nel finale si preannunci una parziale presa di posizione. Si prosegue con Prisoners, in cui si cerca una via di fuga nell'estremo gesto, domandandosi quanto abbia senso continuare a vivere in una realtà tanto insensata. Deep Egyptian Eyes si ripiega su temi più intimisti e personali: il tentativo di cercare una soluzione nell'amore fallisce miseramente a causa della natura, anch'essa falsa e ingannevole, del suddetto sentimento, impersonificato da una "mangia-uomini". Con Venus nasce la consapevolezza che l'aspetto fisico altro non è che uno strumento della natura il cui scopo è quello di indirizzarci subdolamente dovunque essa desideri, ma che in effetti una ribellione è possibile, guardando al di là dei concetti di bellezza o apparenza. Tale consapevolezza è ripresa con fervore e rabbia in Bio-Beauty, pezzo finale dell'EP, la cui ferocia lascia intendere una reale possibilità di ribellione dall'inganno, concetto che quindi caratterizza, nel bene e nel male, l'intero EP.

Credits

L'EP è autoprodotto, eccetto per il master, per il quale ringraziamo il nostro amico Alessio Gruppuso.

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