L'imbarazzo senza scelta

L'imbarazzo senza scelta

Moro

2018 - Post-Rock, Britpop, Pop rock

Descrizione

L’imbarazzo senza scelta: così si chiama il quinto album di inediti di Moro & the Silent Revolution, e il titolo è già una sorpresa. Dopo il folk-pop transatlantico di Home Pastorals, dopo le ballate elettroniche di High & Slow, dopo gli apprezzamenti di Tom Robinson e i passaggi radio sulla BBC, uno dei gruppi italiani più apprezzati in Gran Bretagna fa uscire un disco in italiano. “Guarda Londra” è la traccia che apre l’album – come se Massimiliano Morini da Forlì, quello che le canzoni le scrive e le canta, si fosse già un po’ pentito e sentisse nostalgia d’Albione.

L’imbarazzo è senza scelta perché Morini non lo ha deciso, di scrivere canzoni in italiano – sono venute a cercarlo loro, con l’aria di dire “ci hai girato intorno abbastanza, è ora di farti capire dai tuoi parenti”. Non sono canzoni sostanzialmente diverse da quelle di prima: c’è la canzone d’amore un po’ malinconica, un po’ welleriana (“Amsterdam”), c’è l’attacco polemico mascherato da dichiarazione di insicurezza (“Non c’è male”, “La spiaggia è vuota”), c’è il pop-rock alternativo fintamente candido (“Le donne del porno”). E a parte la novità dei fiati, anche gli strumenti e la musica sono più o meno gli stessi: le chitarre elettriche lievi e impastate, suonate senza plettro; le armonie vocali alla CS&N e le voci usate come fossero tappeti di tastiere; i bassi pop-wave netti e saltellanti. Soprattutto, come nei dischi precedenti, si sente la volontà di scrivere canzoni che prendono vie strane senza darlo a intendere.

Credits

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