Non è un paese per artisti Ep

Non è un paese per artisti Ep

Roipnol Witch

2014 - Punk, Indie, Alternativo

Descrizione

Non è un paese per artisti” è il claim con il quale le Roipnol Witch hanno deciso di tornare alle scene dopo il successo del precedente “Once upon a time”(2011), parafrasando così il titolo del celebre film “Non è un paese per vecchi” dei fratelli Coen. Il 10 Febbraio 2014, in tutti i digital stores e negozi specializzati, esce infatti il nuovo Ep della rock band femminile emiliana, attiva ormai da più di dieci anni.
“Non è un paese per artisti” è stato registrato a Milano, al Real Sound Studio, con la produzione artistica di Ettore Gilardoni e Roberto Gramegna, masterizzato al Nautilus di Milano, edito da Rocket Man Records.

Già dal titolo il mini album esprime un sentimento di denuncia nei confronti della dura realtà in cui chi produce qualcosa di proprio in Italia difficilmente verrà preso in considerazione. Queste tematiche rimangono poi filo conduttore di tutta la track list, composta da quattro brani inediti più una cover molto particolare di “io sto bene” dei CCCP, realizzata con il duo femminile Lilith e con la coproduzione artistica di Mono degli FFD. La canzone, ancora attualissima anche se datata 1985, è un omaggio alla loro cara Emilia (paranoika). Ma non è l’unico brano in italiano; le streghette di Carpi si sono dedicate alla lingua madre anche nel singolo “Febbre”, accompagnato dal video clip firmato dal video maker Michele Putorti (già regista per Nathalie, Raf, FFD, Moleskin, Sky, Fastweb, Kinder). Il singolo è un inno alla musica rock degli anni ’80, contrapposta ai tristi meccanismi discografici contemporanei dominati dai Talent Show. Nel testo le ragazze, nate proprio in quel decennio, si rivolgono direttamente alla Musica, che quasi diventa un’interlocutrice; si notato chiari riferimenti a band o luoghi che hanno fatto la storia di quegli anni: Cure, Sonic Youth, Il Virus di Milano, Echo and the Bunnyman la scena bolognese con i Disciplinata e Helena Velena, Firenze e i Diaframma, fino ad arrivare alla citazione per eccellenza del ritornello “ Sullo show dei talenti ci scatarro su”, ispirato ovviamente dagli Afterours di “Sui giovani d’oggi ci scatarro su”.

In scaletta non mancano le canzoni in inglese, lingua con la quale la band si è sempre presentata come: The Dreamers, brano registrato al Noise Factory Studio prodotto da Alessio Camagni (Ministri, Baustelle, Iori’s Eyes); struggente ed eterea, la canzone, forse la più propositiva del disco invita a non smettere mai di credere nei propri sogni. East Village vira sul brit rock con sonorità più distorte e racconta di un’ispirante giornata passata tra le vie del celebre quartiere Newyorkese osservando il mitico murales di una grande leggenda del rock, amatissimo dalle Roipnol: Joe Strummer. Infine Choosy è stata scritta durante la polemica scatenata dalle affermazione dell’allora Ministro Fornero riguardanti le accuse verso i giovani disoccupati italiani. Le Roipnol urlano “We are choosy and we say no no!” e stravolgono il significato del sostantivo inglese, che può significare si schizzinoso, ma anche selettivo; non è giusto che i giovani si debbano adattare a fare qualsiasi lavoro sottopagato, meritano di più, molto di più!

Da sempre sostenitrici della scena rock femminile italiana, grazie anche al movimento Rock With Mascara, le Roipnol Witch risentono dell’influenza delle donne del rock anche nel loro sound; artiste come Hole, Patti Smith, Le tigre, Runaways, Yeah Yeah Yeahs, Maria Antonietta, Anna Calvi, Girl in a Coma, Metric hanno lasciato il segno, ma il gruppo ama anche Arcade Fire, Editors, Clash, Smiths, Artic Monkeys, Ministri, I Cani solo per citarne alcuni.

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