Biografia Sandro Joyeux

Alexandre Joyeux Paganini nasce a Parigi nel 1978, mamma francese e papà italiano. Fin da piccolo un grave problema all’udito lo obbliga a diversi interventi. Nonostante questo disagio sviluppa un legame viscerale con la musica. A sette anni è uno “scugnizzo”, libero di girare per Parigi da solo fino a notte tant’è che conosce a memoria la mappa della Metro e tutte le biblioteche dove si può ascoltare musica gratis. A dieci anni entra nel Coro della Radio Nazionale Francese e attraversa la Francia cantando dai gregoriani alla contemporanea, in Russo, Tedesco, Latino, Italiano. Si iscrive al Conservatorio del IX distretto di Parigi per studiare solfeggio e trombone ma quando impara primi accordi su una chitarra se ne innamora. A sedici anni, trascinato dalla vita di strada, abbandona la scuola.

Il giorno del suo diciottesimo compleanno parte per Firenze con un solo obiettivo: incontrare suo padre per la prima volta. Qui resta alcuni mesi, lavora come manovale o pony express, impara l’italiano. Diviso tra l’Italia e la Francia è sempre in viaggio, su e giù da Firenze a Parigi in autostop, in vespa o nascosto nei treni. Conosce a memoria tutte le stazioni di servizio e può contare su una rete di camionisti che non lo lasciano mai a piedi.

Nel 98 entra nei King’s Roots, band Reggae con cui suona nei locali di Parigi e dintorni. Dopo tre anni la band si scioglie e Sandro si rimette in viaggio. Il Marocco lo segna profondamente: assiste a “trance Gnawa”, incontra ragni e musicisti marocchini, impara le prime parole in Arabo. Poi arriva la grande scoperta: l’Africa nera che irrompe con Boubacar Traore. Trovare gli spartiti è impossibile, così Sandro studia ad orecchio il repertorio del cantautore maliano e inizia ad appassionarsi alla musica del West Africa: Salif Keita, Oumou Sangare, Youssou N’dour, Amadou e Mariam. Torna per un po’ a Parigi e frequenta i quartieri africani. Vive cantando per le strade delle città europee un repertorio che spazia da Bob Marley ai francesi Gainsbourg, Nougaro, Brassens. In quegli anni da busker matura la sua tecnica chitarristica percussiva e impara a confrontarsi con tutti i tipi di pubblico. Suona anche nelle carceri, nei centri d’accoglienza per migranti, negli ospedali psichiatrici.

Nel 2004 si trasferisce a Lille che quell’anno è Capitale Europea della Cultura. Qui fonda i 100Dromadaires, band dalle influenze Reggae e Afro. Ora Sandro vuole vedere il Mali: ci va nel 2005. Per la prima volta ha la possibilità di studiare insieme ai suoi maestri: impara lo stile Mandingue, suona alle feste locali – i Sumu- incide un brano con musicisti di Bamako, apprende i dialetti: Bambara, Wolof, Malinke. Il ricordo più bello di quel viaggio è la visita a Boubacar Traore, il suo idolo. “Boubacar mi accoglie nel suo cortile e mi offre il thè. La musica di Kar Kar ha cambiato la mia vita e ora mi ritrovo a cantare le sue canzoni per lui e la sua famiglia. Inebriato dalle sue risate e cullato dalla sua ospitalità mi godo questo momento tanto atteso”.
Dopo l’Africa Sandro fa più di 300 concerti in giro per la Francia. Nel 2009 i 100Dromadaires aprono i concerti di Omar Sosa e di Seun Kuti & Egypt 80. Nell’estate di quell’anno torna in Italia. In Puglia incontra un giovane sceneggiatore, Giuliani Miniati, che colpito dal suo talento e lo invita a Roma. Nella capitale in poco tempo diventa un piccolo caso: i live arrivano uno dopo l’altro e la sua storia colpisce Fabio Luongo, documentarista e regista di videoclip che collabora con artisti di fama nazionale. Luongo inizia a girare un documentario su Sandro Joyeux.

È ospite di Adriano Bono al festival Roma Incontra il Mondo, suona come spalla agli Steel Pulse al Gusto dopa al Sole, apre il concerto di Petra Magoni e Ferruccio Spinetti alla finalissima nazionale di Martelive. La sua musica coinvolge musicisti come: Baba Sissoko, Daniele Sepe, Emanuele Brignola, Awa Ly, Pape Kanoute, Madya Diebate, Piero Monterisi, Adriano Bono, Antonio Ragosta, Roberto Angelini, Ilaria Graziano, Francesco Forni, Andrea “Fish” Pesce che lo accompagnano spesso dal vivo.

Dall’incontro con il produttore artistico napoletano Mauro Romano, nasce l’idea di incidere il suo primo disco a Napoli. È il 2011. Partecipa come attore/musicista al film Cosimo e Nicole, con il brano Sur Les rives, (inserito nella colonna sonora del film prodotta da Sugar Music insieme a: Marlene Kuntz, Afterhours, Verdena e Bud Spencer Blues Explosion).

Viaggiando per l’Itala scopre un’altra Africa: quella dei braccianti agricoli. Nasce l’Antischiavitour, il suo viaggio musicale in giro per le campagne d’Italia a sostegno dei migranti: dalla baraccopoli del Gran Ghetto di Foggia al campo di Rosarno fino a Saluzzo, in provincia di Cuneo.

Nell’Ottobre del 2012 termina la lavorazione del suo primo disco – Sandro Joyeux - prodotto dalla giovane Mr.Few di Giuliano Miniati e Mauro Romano. Il disco, che sarà venduto esclusivamente ai live, registrato tra Napoli, Lille e Roma, è un omaggio all’Africa. Hanno partecipato alla realizzazione del disco tredici musicisti tra cui Daniele Sepe, Madya Diebate e Ilaria Graziano.

Tra Dicembre 2012 e Gennaio 2013 è voce e chitarra nella band di Tony Esposito per le sei serate napoletane tutte sold out del Tour di Pino Daniele -Tutta n’ata storia – che vede ospiti anche James Senese, Enzo Gragnaniello, Tullio De Piscopo e Raiz. Al momento è impegnato nel tour di promozione del suo disco.

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L'articolo Biografia Sandro Joyeux di Sandro Joyeux è apparso su Rockit.it il 2013-01-12 03:57:13