Se dovessi dirlo come in un credo citato in un film di Stanley Kubrick: questo è il mio primo album; ce ne sono tanti come lui, ma questo è il mio.
quest'album condensa in sette brani (a dir la verità sei canzoni e una strumentale sul giro di do) la filosofia diy che, da quando ho cominciato a suonare fino ad oggi, mi ha sempre accompagnato.
tutti i brani sono registrati in casa, in live, chitarra e batteria, a cui ho aggiunto delle sovraincisioni di basso e, ovviamente le voci.
in queste canzoni che spaziano dal garage punk, al post punk, con un pizzico di slowcore, dello shoegaze, ci sono raggruppate tutte le visioni del mondo che ho scelto di mostrare: c'è in "coltello" la degenerazione psicologica nel crescere in un guscio troppo stretto, non crescendo abbastanza, che porta a menefreghismo e misantropia; c'è in "pluto" una serie di memorie sparse della gioventù che fu mia e di quelli che hanno vissuto nel mio spazio vitale; in "sant'agostino" i viaggi idilliaci e amorosi delle fredde notti di febbraio; "la musica mondiale" fa da intermezzo e serve a ricordare che nonostante tutte le distorsioni, i riverberi e i delay, tutti i proveniamo da quel giro di do; "la lunga strada" è la manifestazione in parole della paura di sbagliare e di essere abbandonato; "tyche" è la sorte, il nome della dea fortuna in greco antico, che ci perseguita e non ci lascia scampo; "buon compleanno" è il pezzo di chiusura che manifesta come in una società d'apparenze e semplici inganni, di club esclusivi di esclusi, non ci si può divertire, io almeno non mi diverto.
Questo è il mio primo album. Ce ne sono tanti come lui, ma questo è il mio. E si chiama come me, perché parla di quello che credo di essere stato.
tutti i brani sono scritti e arrangiati da alicante. le batterie sono di ismaele. le registrazioni si sono tenute ad agosto in camera di ismaele e a dicembre in camera di alicante. i mix sono a cura di andrea trevisan, tranne per pluto a cura filippo del vdss studio.
COMMENTI