BOLLE

Bolle che salgono dal bicchiere di spumante in cui specchi ogni paura che nascondi dentro seduto a quel solito bar, mentre ribolle nello stomaco il ricordo di troppi treni persi, solo per rubare un bacio ancora. Bolle che salgono dalla vasca in cui naufraghi, mentre nella testa si spegne l’ennesima festa alla quale non ti sei invitato per sentirti, ancora una volta, ancora più solo. Bolle che sembrano occhi spalancati su vie di cui non ricordi il nome, su strade che dimentichi con la scusa del buio, mentre mille lune poco luminose guardano sciogliere ogni tuo alibi come gelato al sole. Bolle che ti rotolano nel letto, che hanno l’odore dell’estate e la voce del temporale, bolle che ti tengono sveglio, mentre senti solo cenere nella tua testa. Bolle che, finalmente, esplodono; ma tu sei già Altrove.