Io cambio

Con questa asserzione perentoria e assoluta, FABIO CAUCINO ci consegna un manifesto, nato da un’insopprimibile “necessità etica di raccontare il mio punto di vista sui tempi che stiamo vivendo”, sotto una spinta accentuata dal suo lavoro di insegnante liceale, a stretto e delicato rapporto quotidiano con le nuove generazioni.
Un percorso individuale che diventa oggettivo nel momento in cui entra in contatto con la vita quotidiana, per condividere una ricerca su come cambiare, soprattutto, l’atteggiamento culturale con cui guardare al futuro.
“IO CAMBIO” diventa così un funzionale (eppur leggero) “bigino” filosofico/etico/musicale che, in punta di piedi, ci emoziona, grazie ai molteplici stilemi musicali, frutto degli ottimi ascolti formativi del compositore che qua e là ne lascia trasparire accenni e citazioni.
Ne risulta un’opera dal tono “resiliente”, in grado cioè di mediare e rendere veramente dinamico il rapporto tra canzoni e realtà, per una volta esente da insegnamenti e da “verità piegate in tasca”; in grado di fornire testimonianza e, forse, produrre cambiamento reale.