Quello con la cornamusa

La gente lo prendeva per uno strambo e i buttafuori lo minacciavano, ma per anni Francesco Sassetti, in arte Caligula, è andato ai live di Villalobos con il suo “bizzarro” strumento. Ma la costanza paga e sono diventati amici, così ora suona con il super dj cileno e sogna di raggiungerlo a Berlino

Francesco Sassetti aka Caligula - foto di Roberto Cappai
Francesco Sassetti aka Caligula - foto di Roberto Cappai
26/09/2022 - 10:57 Scritto da Vittorio Comand

Ricardo Villalobos è un dj e producer di origine cilena che ha vissuto in Germania praticamente tutta la vita, tra i più importanti musicisti per la techno minimale. Francesco Sassetti è un ragazzo toscano di 26 anni, da poco laureato in lettere, che da qualche tempo ha preso il nome di un imperatore romano: Caligula, scritto così, alla latina. E com'è possibile che questi due siano amici? La risposta è ancora più bizzarra delle premesse: grazie a una cornamusa.

 
 
 
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"Io volevo conoscere a tutti i costi Riccardo Villalobos, perché lui per me è esattamente come va concepita la musica elettronica". Quando Caligula parla di Villalobos lo fa con un tono estasiato, lo stesso che qualunque fan userebbe per parlare del proprio mito. D'altronde la musica Caligula in casa l'ha sempre respirata, figlio di un padre super appassionato che gli ha fatto ascoltare qualsiasi cosa fin dalla più tenera età. Beatles, Pink Floyd, Jethro Tull, tutti i grandi classici del rock sono già marchiati a fuoco nel cervello di Caligula quando lui è ancora alle elementari.

Sarà per questo che, quando ha 13 anni, dopo averne passati 3 a studiare chitarra classica alla scuola di musica, capisce che non è quello lo strumento per lui. Serve qualcosa di dirompente, di diverso, di originale, per il gruppetto che sta formando assieme a Davide, oggi batterista dei Fanciullino (band con cui tutt'ora ogni tanto Caligula suona). Qualcosa come il flauto di Ian Anderson, immediatamente riconoscibile e distintivo. Per questo, quando vede il cantante degli AC/DC Bon Scott, quello che lui definisce il simbolo definitivo del rock, suonare la cornamusa nel video di It's a Long Way to the Top, decide che quello sarà il suo strumento.

Ora, una cornamusa non è proprio uno strumento che se ci metti le mani sopra bene o male qualcosa di decente ne viene fuori. È difficilissimo impararla da autodidatta, serve un maestro che possa guidarti nell'uso. E caso vuole che a mezz'ora da casa di Caligula ci sia un insegnante scozzese, con cui riesce a entrare in contatto e da cui comincia ad andare a lezione. Nel frattempo il gruppetto da cui era partito il tutto aveva già fatto in tempo a sciogliersi, ma poco importa: Caligula ha trovato la passione della sua vita. 

 
 
 
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Caligula passa quindi anni e anni sullo strumento, entrando anche in una banda formata dagli studenti – sparsi tra Toscana e Liguria – del suo maestro, la Royal Highland Company Pipes and Drums. Ma è tutta la musica che lo attrae, tanto da spingersi fino al mondo dell'elettronica e della techno. Ed è qua che rimane folgorato dalla musica di Villalobos. "Sono pochissimi come lui che sanno legare cassa dritta e ricercatezza. Ho sentito un legame così forte con la sua musica che mi ero deciso a incontrarlo, in qualche modo", spiega. L'illuminazione arriva proprio mentre si sta esercitando alla cornamusa, talmente immerso nei suoi pensieri dal rendersi conto che per attirare l'attenzione di Ricardo la soluzione migliore sarebbe stato suonargli davanti. D'altronde, come si fa a non notare un cornamusicista dentro a un club in una serata?

La prima volta che Caligula mette in pratica il suo surreale piano è nel 2017, al Tenax di Firenze. Smonta la sua cornamusa e se la infila nello zaino coperta da una felpa, così da sfuggire ai controlli della sicurezza. Una volta dentro rimette a posto lo strumento, aspetta che il set stia finendo, finché non si piazza sotto la consolle a suonare. Non ci vuole molto perché i buttafuori arrivino e, con la cortesia che li contraddistingue, prendano di peso il ragazzo per cacciarlo malamente dal locale, ma è abbastanza perché Ricardo si accorga di lui e gli mandi dei baci da lontano.

La scena si ripete quasi identica un anno dopo, al Goa di Roma. Qualche mese dopo al Link, a Bologna, arriva la svolta. Il locale è talmente pieno che Caligula è circondato da una calca impressionante di persone, così da impedire che i buttafuori arrivino agilmente a lui. Quando ci riescono, a differenza delle volte precedenti, lo intimano di smettere invece di mandarlo direttamente fuori. Ma in questi minuti vitali c'è il tempo perché un ragazzo dello staff del Link intervenga, invitando Caligula a salire in consolle. E, finalmente, la missione è compiuta. "Quando lo vedo rimango paralizzato. Lui mi offre questa bottiglia di Chivas, io la prendo in mano, gli sorrido e guardo la bottiglia come se fosse una reliquia".

 
 
 
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Da lì Caligula e Villalobos si scambiano i numeri di telefono e diventano amici a tutti gli effetti, con il primo che è diventato un appuntamento fisso ai concerti italiani del secondo: "Inizialmente tutte le volte pagavo comunque il biglietto, poi col tempo siccome in alcuni locali me la sono vista brutta con la sicurezza se non fosse intervenuto lui, gli ho chiesto se poteva darmi un pass per non farmi briscolare alla fine", racconta divertito. L'obiettivo ora per Caligula, ormai laureato, e raggiungere il suo idolo a Berlino, per fare un disco insieme. O almeno così lui vorrebbe: "Il mio sogno è realizzare una grande opera come Fizheuer Zieheuer, il disco più incredibile di Ricardo". E chissà che non ci riesca davvero, magari senza rischiare di prenderle dai buttafuori quando lo suonerà dal vivo. 

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L'articolo Quello con la cornamusa di Vittorio Comand è apparso su Rockit.it il 2022-09-26 10:57:00

Tag: techno

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