Chiara Mirelli meets Franco Battiato

A Franco Battiato non piace essere fotografato: come si inizia a scattare, avendo questa consapevolezza? A Chiara Mirelli è capitato nel 2012 e questo è il suo racconto di quel pomeriggio con il Maestro

© Chiara Mirelli
© Chiara Mirelli

Dentro ai tuoi occhi è la rubrica di Rockit che propone uno scatto dei fotografi della musica italiana, raccontato dalla prospettiva dell'autore. Quello di oggi appartiene al vastissimo archivio di Chiara Mirelli, attiva da oltre vent'anni nel settore della fotografia di musica e che ha scelto di raccontare la storia dietro a questo ritratto a Franco Battiato.

Milano, 2012

La foto è stata scattata nel 2012 a Milano, nello studio in cui Battiato stava registrando il disco Apriti Sesamo. Era la prima volta che lavoravo per lui. Quando casa discografica e ufficio stampa mi chiamarono, mi dissero: “Dobbiamo scattare una nuova foto a Franco, perché uscirà il disco e non abbiamo foto per la comunicazione. Però ti diciamo già che lui non è un amante delle fotografie, quindi non si metterà in gioco”.

A Battiato non piace essere fotografato. Da un lato lo capisco: quando sei un genio, chi se ne frega delle foto. La vedeva come una cosa futile e non necessaria. Mi invitarono in studio, specificando però che non erano sicuri sarei riuscita a realizzare gli scatti e, in quel caso, invitandomi a non restarci male.

L’agitazione era estrema: era Franco Battiato, il che già da sé ti mette un po’ di soggezione. In più sapevo che non gli piaceva essere fotografato. Quando arrivai nello studio di Pinaxa (Pino Pischetola, ndr), rimasi in attesa con loro probabilmente delle ore. Trascorsi diverso tempo ad ascoltarli chiacchierare, ricordo che lo stesso Battiato raccontava barzellette.

Finalmente è il mio momento. Gli dicono che dovevamo realizzare qualche foto. Non c’era molto spazio per scattare, a parte una stanza a fianco, quella che si vede nello scatto: un ambiente semplice e vuoto, con mattonelle sulla parete e una poltrona. Sposto solo la posizione della poltrona, non allestisco nemmeno un set con le luci. Finalmente si siede. Gli scatto due foto come quella che vedi. Poi gli chiedo: “Maestro, può girare la testa un po’ più a destra?". "No". "Va bene, allora potrebbe guardare un po’ più in là?". "No". Fine. Finite le foto. Ho realizzato quello stesso scatto una decina di volte, poi qualche foto in cui camminava e un’altra contro una parete vicina, ma niente di più.

Mi sentivo mortificata, non ero riuscita a fare il solito lavoro e non capivo se non gli fossi piaciuta io. Il giorno dopo, consegno le foto: non più di una decina, veramente niente rispetto alle mie consegne consuete. Furono tutti contentissimi: lui si piaceva, le foto andavano benissimo, tutti erano soddisfatti. Io invece ero preoccupata, mi sembrava non avessimo quasi realizzato le foto. E loro: "Ne hai fatte dieci, ti assicuriamo che sono molte".

Lo scatto uscì anche sulla copertina di un allegato de El Pais, in Spagna. In seguito, mi chiamarono per seguire Battiato e Alice durante il loro tour insieme nei teatri con l’Ensemble Symphony Orchestra. Realizzai gli scatti per il vinile Live in Roma, sempre rubati sul palco e scattati senza avvicinarmi più di tanto. E ancora, mi chiamarono per fotografare tutto il backstage del video del brano di Battiato Le nostre anime, con Alba Rohrwacher e Luca Marinelli. Però, posati mai: se cerchi sue foto recenti, ne trovi forse qualcuna in studio, mentre ascolta. E poi la mia, l’unico posato degli ultimi 15 anni.

(Nel 2015, Chiara Mirelli ci aveva raccontato la storia dietro a un suo scatto a Salmo. La trovate qui).

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L'articolo Chiara Mirelli meets Franco Battiato di Giulia Callino è apparso su Rockit.it il 2021-04-30 12:47:00

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